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Il giubileo dei Giovani

Il giubileo dei Giovani

27/03/2008



Si sono radunati veramente in tanti, nei cinque giorni romani; pare fossero intorno alle duemila persone. Su tale evento, che per certi versi può definirsi storico, sono stati diversi e spesso contrastanti i pareri espressi. Faceva certo un insolito effetto quella moltitudine di giovani, in fila uno dietro l’altro, con il sole che picchiava sulle loro teste e con quell’acqua degli idranti che tentava di alleviare il loro calore e il loro fervore di fede. Dinanzi a ciò, c’è da chiedersi se quella tanto sbandierata “crisi di valori”, di cui spesso si parla e per giunta presso i giovani, sia reale o un tentativo di nascondere e mistificare crisi d’altra natura e gravità? Qualche “autorevole” –chiamiamolo così – commentatore, ha paragonato quel grande incontro ai maxi raduni, che qualche sedicente santone compie negli Stati Uniti d’America. Qualcun altro ha posto l’attenzione, forse in modo eccessivo ed unilaterale, sulla natura puramente modaiola ed esteriore di quell’incontro. Probabilmente, tali valutazioni potrebbero corrispondere anche al vero, riferito a ciò che è “apparso”. Nessuno, però, credo, possa mettere in discussione o dubitare della originaria e assolutamente personale motivazione religiosa che ha spinto migliaia di giovani a partire da luoghi diversi e lontani, per incontrarsi e incontrare Dio nella figura di Giovanni Paolo II.
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