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Paolo Fossati, trop - runner doc

Paolo Fossati, trop - runner doc

Paolo col suo Giacomino

29/09/2008



Correre per me è un po’ come andare dall’analista..Un momento in cui fermarsi a ragionare sulle cose che si sta facendo e si vogliono fare oppure un modo per staccare da problemi o preoccupazioni liberando la mente”. In questo breve e intenso pensiero si concentra uno stile di vita, quello di Paolo Fossati, una laurea in Lettere Moderne e l’Idea che si è concretizzata nel punto vendita “Verde Pisello”. “L’idea di una piccola bottega dedicata alla corsa in cui proporre il meglio dei migliori marchi sul mercato. Insomma un negozio ultratecnico come qualità dei prodotti, ma al tempo stesso un negozio in cui non prendersi troppo sul serio: da qui il nome dissacrante, anche se un po’ strampalato lo ammetto di Verde Pisello, per una bottega che emana passione per la corsa e che giorno dopo giorno sta davvero diventando la casa dei Trop più che dei Top Runners”. La sua passione per la corsa è un tutt’uno con quella per la Maratona. “Già perché la mia prima Maratona (l’edizione numero 0 di Milano nel dicembre del 2000) è stata una mezza follia. In pratica sono arrivato il giorno della gara avendo corso al massimo 90 minuti e poco più e non certo a ritmi etiopi […].. Quella gara è stata per me, da sempre patito di sport, una sorta di folgorazione manco si fosse corsa a Damasco e non all’ombra della Madonnina: da lì sono nate le altre trenta maratone corse, da lì alla fine è nata l’idea di fare di questa passione un mestiere, da lì è scaturita la voglia di coinvolgere tanti clienti nella sfida della Quarantadue”. Paolo per ognuna delle 30 Maratone corse ha un ricordo, due però, forse, sono stampate più delle altre nella sua memoria: la Maratona di Salso del 2003 in cui per la prima volta ha abbattuto il simbolico muro delle 4 ore; la Maratona di Montecarlo corsa nel 2005 al fianco della sua futura moglie, sedentaria anzichenò, “quasi obbligata dal sottoscritto a correre una quarantadue come contratto prematrimoniale”. E quando parla dei suoi futuri traguardi podistici le idee le ha ben chiare. “Anno dopo anno sto sperimentando alcune esperienze di corse Trail o skyrun, competizioni che per un milanese doc abituato alle pendenze dei cavalcavia sono ostiche a prescindere: ecco mi piacerebbe intensificare la partecipazione a quel genere di gare, affrontare prima o poi i 100km del Passatore senza troppo preoccuparsi del cronometro ovviamente e infine continuare ad organizzare quelle trasferte di gruppo in cui si alimenta quello che io chiamo “spirito Verde Pisello“. In ogni caso chi mi darà più da correre prossimamente è il piccolo Giacomino (ribattezzato Trop Jack) ormai prossimo ad abbandonare le comunque rapidissime gattonate: altro che ripetute!

 

Giovanni Certomà

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