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30° ROCCELLA JAZZ FESTIVAL “RUMORI MEDITERRANEI” 13 – 21 AGOSTO 2010 “MEMORIE FUTURE”

30° ROCCELLA JAZZ FESTIVAL “RUMORI MEDITERRANEI” 13 – 21 AGOSTO 2010 “MEMORIE FUTURE”

Paolo Fresu

28/08/2010


Interviste esclusive a Paolo Damiani (Direttore artistico) - Stefano Benni (Scrittore) - Franco Faians (Critco musicale)


Il festival jazz di Roccella Jonica ha celebrato i suoi “primi” trentanni. Un evento musicale, per la sua matrice sperimentale, superiore a qualche altro festival blasonato. Roccella Jazz nel corso di questo trentennio ha raggiunto i massimi livelli nazionali e si è imposto su quello internazionale, tutto questo con matrice meridionale: un messaggio positivo e progettuale dalla Calabria illuminata. L’idea balenò nelle menti di un gruppo di giovani che cercavano qualcosa di alternativo al rock. E il presidente dell’Associazione Culturale Jonica, Sisinio Zito, col suo stretto collaboratore, Vincenzo Staiano, provarono a concretizzare quella intuizione, animati dallo spirito eroico che li ha fatti superarre tante difficoltà. Le prime edizioni si svolgevano nello storico cortile delle scuole elementari: una atmosfera veramente d’altri tempi. Il primo salto di qualità arrivò qualche anno dopo quando, alla direzione artistica fu chiamato Paolo Damiani, colui che, da sempre, in carriera, ha lavorato per dare autonomia al jazz europeo rispetto a quello di matrice statunitense, attingendo alla musica popolare mediterranea ed a quella colta occidentale. E nel corso dei trentanni del Roccella Jazz Festival è stata seguita, con coerenza, questa linea. Si è dato molto spazio ai musicisti italiani ed europei, andando sempre a scovare e lanciare nuovi talenti, uno su tutti: Paolo Fresu. La storia di questo festival è stata scritta da George Russel,Gianluigi Trovesi, Danilo Rea, John Patitucci, Wayne Shorter, solo una infinitesima parte di un elenco che sarebbe veramente interminabile riportare per intero. Il Roccella Jazz Festival sempre alla ricerca di nuove sperimentazioni artistiche dal 1999 ha posto in essere quella straordinaria fusione tra musica, letteratura e teatro, sotto l’occhio esperto dello scrittore Stefano Benni, che resta innamorato del festival roccellese, ma è molto duro nel suo giudizio verso chi dovrebbe investire in questo evento, e non lo fa, rischiando in tal modo di fare perdere a Roccella questa meravigliosa creatura, visto che, da altre parti sarebbero pronti ad accogliere e finanziare il Roccella Jazz Festival. E quanto afferma Benni tocca l’aspetto di maggiore fragilità della macchina organizzativa: mancanza di fondi sufficienti sia da parte delle istituzioni, ma soprattutto, da parte di un importante partner privato di livello nazionale che, ancora, dopo trentanni, non ha colto le straordinarie potenzialità di promozione che questo evento è in grado di veicolare. L’edizione 2010 è stata per molti versi una sorta di spartiacque significativo, un tentativo per rilanciare ancora l’evento. Dal 13 al 21 agosto tutto si è praticamente svolto a Roccella Jonica, non solo nelle tradizionali location dell’anfiteatro al castello, dell’auditorium, del convento dei Minimi, ma anche presso il porto e la piazza principale della cittadina jonica; “luoghi simbolici – dice Paolo Damiani - da abitare e da ascoltare diversamente. Voglio provocare gli artisti – continua il direttore artistico – a pensare nuove soluzioni su misura per spazi particolari, sia sotto il profilo architettonico che delle loro possibilità acustiche”. A ciò si è aggiunta dal 16 al 21 la Mostra Mercato dell’enogastronomia e dell’artigianato locale d’eccellenza. Nei 60 stand allestiti, infatti, è stato possibile degustare ed acquistare i prodotti locali tipici. Inoltre, si sono tenuti presso il suggestivo ex Convento dei Minimi, dei seminari sul vino e sull’olio condotti da esperti del settore. Ed ancora sul piano della comunicazione, per la prima volta nella storia del Festival, tutte le serate sono state trasmesse integralmente e in diretta radiofonica e streeming da Radio Roccella ed in video da Telemia, due esempi di competenza e professionalità locali d’eccellenza, che hanno permesso di seguire in tutto il mondo le performance degli artisti e la voce dei protagonisti mediante interviste esclusive. Per quanto attiene l’aspetto prettamente musicale tra i protagonisti dell’edizione del trentennale vi sono stati: “Indigo trio” con Nicola Mitchel, Harrison Bankead, Hamid Drake; “Steve Kuhn Trio” formato da Steve Kuhn, Ravi Coltrane, David Finick, Joey Baron; Paolo Damiani “Pane e Tempesta” Band con ospite Paul McCandless; “Diane Schuure Quartet”; Eddie Gomez, Salvatore Bonafede And Billy Hart; la travolgente cantante italo – etiopica Saba col suo gruppo; “Quartetto trionfale” con Gunter Baby Somme, Manfred Schoof, Gianluigi Trovasi, Barre Phillips. L’ultima serata si è aperta con “Roccellanea 30 anni dopo”, tre di quel quintetto che, nel 1983 realizzò la pubblicazione “Roccellanea”. Sul palco c’erano Paolo Damiani, Gianlugi Trovasi, Paolo Fresu, con consegna dei premi del trentennale. La chiusura della trentesima edizione è stata firmata dalla strepitosa performance del trio composto da Paolo Fresu alla tromba, Trilok Gurtu alle percussioni, e Omar Sosa al pianoforte.
L’augurio è che il prossimo anno si possa celebrare la trentunesima edizione, con l’invito a importanti sponsor privati ad investire in questo Festival, che è in grado di rappresentare un importante traino promozionale, per la Calabria e l’Italia intera.



 

Giovanni Certomà

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