27/07/2012
Il 24 luglio è stato presentato a Roccella Jonica (R. C.), all’interno dell’ex convento dei Minimi, la prima pubblicazione di Domenico Scali. L’evento culturale è stato organizzato dall’A.R.A.S. (circolo di lettura) con il patrocinio del comune di Roccella Jonica, all’interno dei caffè letterari programmati per il periodo estivo. Ha condotto il pubblico al cuore dell’opera, il critico cinematografico, Antonio Falcone; le letture sono state curate dalla scrittrice Rossella Scherl; con alla chitarra il musicista, Mimmo Daniero.
Ringrazio di cuore l’amico Mimmo Scali, che mi ha voluto parte attiva, come moderatore della serata. Pur essendo della stessa cittadina, io e Mimmo non abbiamo mai avuto modo di conoscerci, ciò è avvenuto nel gennaio scorso, in occasione della sua presentazione, per la giornata della “Memoria”, di un suo reportage fotografico ad Auschwitz che aveva realizzato il 3 dicembre 2011. Io lo contattai per una intervista audio da pubblicare sul mio sito web (www.giovannicertoma.it) e sin da subito è scattata una naturale intesa, grazie a due tratti che contraddistinguono la sua personalità: la semplicità e l’immediatezza di relazione. Ed oggi è come se la nostra amicizia avesse radici lontane. Con questo lavoro Mimmo ha voluto dare voce ad ogni suo fotografia, accostando dei versi suoi, ma anche pensieri di amici e non solo, con cui ha voluto compiere una operazione di condivisione; perchè questo è uno degli obiettivi della pubblicazione.
La scelta fatta da Mimmo Scali di accostare fotografia e poesia, credo sia il connubio perfetto, perchè immagine e versi hanno la capacità di riempire nell’immediato la nostra emotività; incidere nella memoria; e soprattutto esercitare una dirompente forza pedagogica su tutti, in particolare sulle nuove generazioni. Questa pubblicazione rappresenta un contributo importante contro una preoccupante ondata di revisionismo negazionista dei sei milioni di vittime provocate dalla crudeltà umana. E la scuola nel suo complesso e i docenti di Storia hanno/abbiamo il dovere morale di condannare con forza tale negazionismo, perchè questi non sono “storici”, ma solo degli assassini della Memoria. GUARDA LE FOTO GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA