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"CYBER – VANITAS": MOSTRA DI ARTI VISIVE, DI PEPPE DENARO

"CYBER – VANITAS": MOSTRA DI ARTI VISIVE, DI PEPPE DENARO

29/11/2013



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V
oglio vagare nei meandri della rete. Voglio inabissarmi nell’oceano del virtuale. 
Voglio perdermi nel cyberspazio. In questo mondo, tanto reale quanto virtuale, il mio pensiero viaggia in senso trasversale. Le Mummie dei Cappuccini, le carcasse dei miei antenati, sono il ponte tra la mia precaria condizione d’esistenza e la mia condanna alla libertà. Che altro vuol dire esistere, se non ascoltare i fantasmi che abitano la mia mente. Che altro vuol dire morire, se non vedere gli angeli che spolverano gli archivi della mia infanzia.

 

Peppe Denaro

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Sono questi i pensieri con cui, l’artista siciliano,Peppe Denaro, introduce le sette opere di frottage digitale che costituiscono la mostra “Cyber – Vanitas”. Denaro ha dalla sua la sensibilità e la bontà d’animo che gli permettono di scrutare con delicatezza, l’animo dell’Altro, di farlo proprio e dargli forma e vita attraverso la sua produzione artistica che si esprime in tre ambiti: pittura, frottage digitale, fumetto, quest’ultimo con lo pseudonimo di Makuta.

 

Si autodefinisce un artista “neoinformale”, abbandonandosi all’uso del colore, quasi in maniera istintiva ed apparentemente casuale, ma rispondente ad un ordine e ad una logica emotiva e spirituale.

 

La mostra “cyber – vanitas” è costituita da sette opere, quadri di piccole dimensioni (40x30), attraverso cui, come scrive la storica dell’arte, Giusi Marfia, “l’artista esprime una variante originale di un tema caro alla tradizione artistica, quello della vanitas. [...]” “Il tema viene interpretato dal pittore alla luce delle conquiste tecnologiche, in particolare nel clima originato dalla cibernetica. Alla consueta rappresentazione degli oggetti volti a sottolineare la fugacità dell’esistenza, quali clessidre, teschi, strumenti musicali, candele, frutti e foglie destinati a perire, l’artista sostituisce la raffigurazione di ciò che resiste allo scorrere inesorabile del tempo: la precarietà dell’esistenza. L’essenza umana – continua la Marfia - viene catturata dai sette vizi capitali e inserita nella fitta trama di codici binari che ne accentua il processo di “dematerializzazione”.

 

Avarizia, invidia, ira, lussuria, accidia, superbia e gola assumono le fattezze delle mummie custodite ancor oggi presso il cimitero sotterraneo della palermitana Chiesa dei Cappuccini e si sostituiscono ai succosi frutti che adornavano le nature morte secentesche. Aleggiano entro inediti scenari virtuali e sono costellati da una ricercata simbologia che ne svela il volto. […]”.

 

“Illusione e sogno sono i termini entro i quali si inserisce cyber-vanitas.”.

 

La mostra è allestita presso la sala “La Pianta”, via Leopardi 7, a Corsico, dal 24 novembre al 1 dicembre 2013. Domenica 24 novembre, alle ore 17:00, si è svolta l’inaugurazione con la presenza dello stesso Autore, che ha illustrato il suo lavoro, accompagnato dalla lettura di alcuni versi, curata da Patrizia Errante.

 



 

Orari per visitare la mostra: da martedì a sabato ore 16:00 – 19:00 – Domenica 10:00 – 12:00 - 16:00 – 19:00

 

 

 

 

 

Per contattare Peppe Denaro: cagliostropd@libero.it



fonte: Giovanni Certomà - Uff. Stampa 

Giovanni Certomà - Uff. Stampa

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