Milano - Le foto che avrei potuto scattare e che non ho scattato, forse, sono le migliori. Non le ho scattate, ma quelle espressioni le ho fissate nella mente e le vedo scorrere davanti ai miei occhi. Si chiude così questo mio giovedì in cui, ho sentito il dovere morale di recarmi in Stazione Centrale, a Milano, per documentare quanto sta accadendo ormai da giorni e giorni. Decine e decine di bambini, donne, ragazzi, uomini, costretti a scappare dalla loro casa, dalla loro terra, perché non hanno alternative; la sola alternativa è la morte. Una volta sbarcati sulle nostre coste, passano per Milano, per poi, in gran parte, provare a raggiungere la Germania. Sono persone fatte di carne, emozioni, speranze, che vengono accolte e rifocillate da tanti volontari milanesi. Abbiamo un grande cuore noi Italiani ma l’Europa non può fare finta di nulla! Il Governo italiano, col suo primo ministro, si faccia sentire e, concretamente spinga la comunità internazionale ad essere solidale in questa emergenza. Ho scattato ma tanti scatti non li ho fatti, non ci sono riuscito. Ora capisco quegli amici che mi raccontano di “Anime salve”; di quelle storie che non riescono a dimenticare; di quella voglia di ricominciare in un’altra parte del mondo. Io sto con Loro… e continuerò a documentare il loro passaggio ad una vita degna di essere tale.