Fotogallery

Atene: acropoli, vie della città, Parlamento

Atene: acropoli, vie della città, Parlamento

In occasione della Maratona di Atene sono ritornato nei luoghi in cui ero stato nel 1988 e 1998. Atene è una città che amo visceralmente!

 

”L’Acropoli (oggi sito protetto dall’Unesco) fu abitata già nel Neolitico, divenne poi fortezza e luogo di culto, e secondo gli archeologi sulla vetta sorgeva un palazzo miceneo. Dopo la distruzione del complesso da parte dei persiani nel 480 a.C., Pericle avviò un abizioso progetto di ricostruzione che trasformò l’Acropoli in una magnifica città di templi. Negli anni seguenti venne utilizzata come roccaforte dai successivi dominatori di Atene egli edifici furono trasformati in chiese, moschee e altre strutture. Nel 1687 i veneziani attaccorono i turchi, allora signori di Atene, e aprirono il fuoco sull’Acropoli provocando una violenta esplosione che danneggiò gravemente gli edifici. Si entra nel complesso dal Monumento de Porta Beulè, costruito nel III secolo d.C. in risposta alle continue invasioni. Subito dopo ci sono i Propilei, costruiti fra il 437 e il 432 a.C., che formano l’ingresso monumentale all’Acropoli: oltre a una sala centrale e due ali, avevano cinque porte che davano accesso alla città. Il portico occidentale conserva sei imponenti doppie colonne e un soffitto blu scuro con stelle d’oro.

Partenone

Simbolo della gloria dell’antica Grecia, il Partenone (Camera della Vergine) si erge proprio nel punto più alto dell’Acropoli, ed è il più grande tempio dorico greco nonchè l’unico costruito interamente in marmo pentelico. E’ relativamente ben conservato, ma l’attuale struttura ospita anche frmmenti provenienti da numerosi edifici precedenti. Il tempio ha otto colonne doriche su ciascun fronte e 17 su ogni lato, tutte rastremate, perchè ingegnosamente studiate al fine di dare l’illusione di una forma architettonica diritta, cioè perfetta ed armonica. La sacra cella (sala interna), che era riservata ai soli iniziati, conteneva la statua colossale di Atena Parthenos (432 a.C.), interamente in oro e avorio, alta 11 m e considerata una delle meraglie del mondo antico. Pare che il tiranno Lachares abbia fatto asportare l’oro della statua, per pagare i suoi soldati.”