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VISITA ALLA CARTOTECNICA ”PUSTERLA” - 26/01/07

27/03/2008



di
Allessandro Venosa

Lo scorso 26 gennaio la mia classe 3^N, insieme alle altre sezioni 3^I e 3^L, ci siamo recati alla cartografica Pusterla, a Tradate, in provincia di Varese.
Siamo partiti verso le 8:30 e il viaggio è avvenuto per mezzo di un bus privato; arrivati a destinazione, con una candida neve che scendeva dal cielo, ci ha accolto un signore, amico d’infanzia della vicepreside Paroli, che ci ha portati in nell’aula conferenze dove ci ha illustrato lo svolgimento della giornata e si è soffermato sulla descrizione della fabbrica, che rientra nella categoria di quelle medio-piccole, perché vi lavorano solamente 60 persone. Poi ci ha riferito che nei primi anni di lavoro, quella fabbrica aveva solo piccoli clienti in Lombardia ed Emilia-Romagna, ma oggi ha clienti sparsi in Europa. Ha attribuito un grande valore allo studio e alla scelta della scuola superiore, perché poi risulta determinante nel mondo del lavoro.
Terminata la breve, ma significativa introduzione, ci siamo divisi in due gruppi. Quindi ci siamo spostati in un magazzino dove vi era la materia prima più importante: la carta. Enormi scaffali di cartoni e cartoncini di diverso colore, fogli di diverso spessore e altro. La nostra “guida” ci ha spiegato che la carta al suo interno non è uniforme e ci ha invitato a verificare consegnandoci diversi pezzi di carta, che è formata da un impasto di fibre di cellulose e altri materiali, sminuzzati e impastati, mentre la parte superiore è formata da uno strato uniforme. Ogni anno si consumano circa 3 milioni di carta e cartone ed una buona parte è riciclata e riutilizzata. Carta, cartoni e cartoncini sono differenti tra loro a seconda dell’uso che bisogna farne e si cerca sempre di ottimizzare la stampa. Questa azienda ha festeggiato da poco i 125 anni di produzione; infatti è stata fondata nel 1880 da Pusterla, che veniva da una famiglia benestante e, non avendo figli, lasciò in eredità tutto il complesso agli operai che vi lavoravano. Produce scatole rivestite e astucci, un tempo per pomate e sciroppi farmaceutici, mentre adesso per profumi, liquori, creme.Superata una crisi economica che accomunò l’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, la cartografica seppe venirne fuori e fondò altre due aziende simili nel cuore della Francia e in Romania. Dopodiché ci siamo spostati in un magazzino dove lavoravano 8-9 persone artigianalmente e che producevano piccole scatole rivestite per profumi. Proseguendo la nostra visita nell’azienda, che copre in tutto una superficie di 13000 m2, abbiamo invertito i gruppi e quindi siamo passati con l’addetto alla produzione, nella zona in cui vengono stampati i prodotti e nella zona di “progettazione”. Questo signore ci ha spiegato il funzionamento di diverse macchine, molto rumorose ma efficienti, tra cui una della Mitsubishi, comprata apposta in Giappone, che è costata 2 milioni e mezzo di euro ed è stato necessario quasi un mese e mezzo per montarla, permettendo un lavoro più semplice agli operai e risultati ottimi.
Alcuni macchinari che stampavano, altri che coloravano, altri ancora che mischiavano i colori…insomma si tratta proprio di una fabbrica che lavora per offrire il massimo ai propri consumatori. Successivamente ci siamo spostati nella zona di “progettazione”, dove diversi addetti sceglievano il colore più adatto per un astuccio, oppure la forma più conveniente, illustrandoci tutti i passaggi lavorativi e cercando di assecondare una richiesta ben precisa del consumatore.
Al termine di questa spiegazione, siamo scesi e abbiamo avuto il diretto contatto con le persone e le macchine che piegano e imballano i prodotti stampati prima. E alla fine…una gustosa merenda per tutti per rifocillarci della FATICA!! Tra saluti e ringraziamenti, siamo ripartiti alla volta di Rozzano, dove ci attendeva l’ultima ora di scuola.
A mio parere, questa è stata un’uscita molto significativa, oltre ad essere stata divertente e interessante che ci ha permesso di capire<
Autori vari - 3^ N

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