I miei alunni

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Escursione sui Corni di Canzo

27/03/2008



Il giorno 14 aprile 2005 abbiamo trascorso una giornata in modo differente da tutte le altre. Infatti, noi della classe 1^N, insieme alla classe 1^L, ci siamo recati nella cittadina di Canzo, in provincia di Como. Siamo partiti da scuola alle ore 7, 30 con il pullman. Il viaggio è stato abbastanza lungo, ma non me ne sono nemmeno accorto, perché ero incantato a guardare il panorama; infatti, ho visto il lago di Como, l montagne e prati immensi utilizzati per le colture. Siamo arrivati a destinazione, ci siamo riposati qualche minuto e poi abbiamo iniziato la grande camminata. Prima però, le due guide, un geologo ed un esperto di montagna, si sono presentate e ci hanno illustrato in generale il programma della giornata. Così abbiamo iniziato la nostra escursione e tutti noi eravamo curiosi di vedere cose nuove e di entrare nel ruolo dei montanari. Inizialmente abbiamo camminato sulla strada, poi sono iniziate una serie di salite stancanti. La prima “tappa” è stata la fonte Gajum dove abbiamo potuto bere e mangiare, ma poco, altrimentio ci saremmo appesantiti troppo.
Qua c’erano molti alberi e una fontana dove molte persone vanno a prendere l’acqua, poiché è molto buona, ed anche noi ragazzi abbiamo potuto assaggiare quest’acqua di alta montagna.
Dopo questa breve sosta abbiamo continuato a camminare e ci siamo fermati nuovamente, per guardare una cartina che illustrava tutto il parco e qui abbiamo detto, in cerchio, insieme alle guide e ai prof., come ci chiamavamo e cosa ci aspettavamo dalla giornata. Naturalmente, volevamo vedere animali che in città non si trovano, come lo scoiattolo, il cerbiatto, il camoscio e tanti altri. Tutti insieme, in un unico gruppo, ci siamo avviati nuovamente verso il sentiero geologico e al suo interno ci siamo soffermati per osservare la vegetazione arbustiva, gli alberi (sempreverdi, platani, piccoli cespugli), i massi erratici ancora nella maggior parte dei casi intatti. Dopo aver percorso tutto il sentiero e attraversato alcuni ponti di legno e ferro, sotto i quali passavano le acque del torrente Ravella, siamo giunti a Terz’Alpe dove abbiamo fatto una lunga pausa per mangiare, riposarci e in seguito giocare. Siamo stati fortunati perché, mentre stavamo percorrendo il sentiero geologico, la guida si è accorta che in una piccola pozzanghera vi era una salamandra; quindi l’ ha presa in mano e ce l’ ha mostrata. Ci ha spiegato che la salamandra ha le macchie gialle sul corpo per avvisare i predatori che è un animale tossico e velenoso. Dopo la pausa pranzo, abbiamo iniziato nuovamente a camminare scendendo lungo la mulattiera, raggiungendo il rifugio di Prim’Alpe. In questo tratto di sentiero, con grande silenzio, abbiamo provato a vedere se riuscivamo a intrevedere tra gli alberi qualche scoiattolo, ma senza successo. In una piccola grotta abbiamo potuto ammirare, se pur al buio, dei girini di salamandra che erano nell’acqua. Sempre mediante delle soste, le guide ci hanno spiegato la natura circostante, la formazione delle rocce e la loro età. Quindi, siamo arrivati a Prim’Alpe dove c’è il Centro Visitatori della Riserva Naturale del Sasso Malascarpa. Qui, la guida ci ha dato un po’ di informazioni sui pipistrelli: dove vivono, di che cosa si nutrono, il loro modo di vedere e la loro vita notturna. Successivamente ci ha mostrato dei tronchi di alberi diversi e quindi ci ha fatto notare le differenze, facendoci vedere infine, il tronco di un albero ormai chiamato secolare, dato che è stato “piantato” nel 1876 ed è stato tagliato nel 2000 e quindi ha potuto “assistere” a molti eventi che hanno lasciato un segno nella storia dell’umanità. L’altra guida, il geologo Pietro, sempre all’interno del piccolo museo, ci ha illustrato dei “modellini” di rocce, conservati in una teca, spiegandoci che sono stati messi in ordine cronologico, dalla più vecchia alla più recente. Dopo, ci ha mostrato in altri diversi tipi di rocce, resti di fossili, molto rari e preziosi, anche in montag
1^ N - S.M.S. ”Luini-Falcone” - Rozzano (MI)

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