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Genova, Museo del mare - 10/11/2004

27/03/2008



Partenza ore 8.00 del mattino, siamo già in viaggio per Genova. Ci troviamo su un pullman a due piani. Noi, classe 1^ N siamo al primo piano, mentre la 1^ I e la 1^ L sono al secondo. Guardando fuori dal finestrino si vede il cielo nuvoloso e gli alberi spogli, ormai siamo in autunno. “Ora siamo fermi in un’ area di servizio, colgo l’ occasione per sgranchirmi le gambe”. Siamo arrivati all’ uscita per Genova: EVVIVA ! Il pullman ci lascia davanti al porto. Cammin facendo arriviamo davanti all’ entrata del museo del mare. Il museo apre alle 11.00 e ora sono solo le 10.30 così, intanto, per far passare il tempo, mangiamo gli snack portati da casa. Sono le 11.00 si entra! All’ entrata vi è un bancone, dove consegniamo i nostri zainetti. Adesso stiamo ammirando un modellino di nave racchiuso in un rettangolo di vetro; questa nave si chiama Raffaello 1965. La sua rotta era: Genova, Napoli, New York.
Fuori dal museo spira un vento fortissimo. Dovete sapere che qui, prima che venisse costruito questo museo, vi era un’ arcata, cioè venivano costruite le galee (navi che trasportavano cose o persone).
Nei tempi antichi, quando Genova era in guerra, i nemici distruggevano le galee, così i genovesi venivano disarmati. Le galee erano solitamente lunghe 40 m. La galea veniva decorata dietro. Lo sperone della nave serviva ad immobilizzare i nemici. Il cuoco di bordo cucinava all’ aperto e quando pioveva si mangiava pane, biscotti, ecc. Le provviste venivano tenute in un magazzino. I mozzi dormivano all’ aperto, mentre il capitano aveva la sua cabina personale. Oltre alle galee, come navi vi erano anche le nao (usate dagli imperatori cinesi) che erano abbellite in tutti i modi per fare scena. Anticamente, per navigare servivano la bussola e il portolano. La bussola era usata per orientarsi, mentre il portolano era un libro che descriveva ogni luogo. Nelle navi gli schiavi (cioè coloro che remavano) erano di origine barbaresca, venivano rasati e potevano essere venduti. Le navi, di solito, trasportavano soldati per combattere le guerre. Se i soldati erano feriti gravemente veniva loro amputata la parte ferita, altrimenti veniva solo bendata. Se i passeggeri, invece, avevano malattie infettive venivano buttati in mare. Le armature dei guerrieri dovevano superare un test di resistenza, se lo superavano venivano adoperate, altrimenti, venivano buttate. C’ è stata una famiglia importante, quella dei Doria, che introdusse le armi sulle navi. “Ora stiamo visitando una mostra all’ interno del museo”. La mostra rappresenta e ricostruisce la storia di alcune navi: chi le ha progettate, come erano fatte e come sono affondate.
“Ora siamo scesi al primo piano per fare compere. Stiamo uscendo dal museo del mare”. “Adesso è ora di mangiare evviva!”. Qua tira un vento fortissimo.
E’ ora di ritornare a casa, saltiamo sul pullman e via verso Milano. “Con questa gita, ho imparato tante cose sulla storia delle navi e mi sono anche divertita!”.


di
Ilaria Cannizzaro -1^ N - S.M.S. ”Luini-Falcone” - Rozzano (MI)
Ilaria Cannizzaro - 1^ N

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