I miei alunni

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ESCURSIONE A CANZO

07/10/2009


 

Il 5 ottobre 2009 siamo andati a fare un escursione a Canzo, in provincia di Como. Siamo partiti alle ore 07.30 insieme alla 3^ b con un pullman privato. Durante il viaggio ero vicino a Manuel Cossu, con lui ho parlato e anche ascoltato un po’ di musica. Dopo circa un’ora e mezza di viaggio siamo arrivati. Scesi dal pullman ci siamo ritrovati in un grande spiazzo vicino a un centro sportivo dove ci siamo riposati un po’ prima della partenza. Lì abbiamo conosciuto la nostra guida di nome Silvia, così ci siamo avventurati! Dopo aver salito alcune scale ci siamo inoltrati nel bosco. Lì c’era un verde molto fitto con alberi di ogni tipo, alcuni anche abbastanza “vecchi”. Dopo aver assaporato il luogo ci siamo fermati alla prima tappa: era il Rosso Ammonitico Lombardo. E’ una roccia sedimentaria costituita da strati molto friabili. Essa si è formata da sabbie, resti di gusci e di organismi viventi. Qui la guida ci ha anche spiegato la teoria della Tettonica a Zolle. Questa teoria ci fa capire che le rocce si sono formate da uno scontro tra due di esse che, unendosi, si sono alzate dal fondale marino. Poco più su abbiamo incontrato la Fonte Gajum (dal dialetto Gaum = mallo della noce) dove ci siamo fermati a far merenda e a rifornirci d’acqua, dato che la guida ci aveva detto di approfittarne, perché l’acqua era veramente buona; nei pressi scorre un torrente di nome Ravella da cui deriva il nome della Val Ravella. Questo fiume è un affluente del Lambro. Finita la pausa siamo arrivati a una roccia calcarea formata da strati grigi e neri, il grigio è formato dal calcare di Moltrasio, molto diffuso in quella zona, invece il nero è formato dalla selce, costituita a sua volta da accumuli di organismi viventi. Questa roccia, a differenza del Rosso Ammonitico Lombardo è molto più resistente.
Dopo aver osservato questa roccia abbiamo osservato la nostra prima cartina, dove oltre a vedere il punto in cui eravamo, la guida ci ha spiegato cosa fossero le curve di livello: curve che indicano la pendenza dell’altimetria della montagna
Se le curve sono più distanti tra loro la pendenza è dolce, se sono più vicine la pendenza è ripida. Dalla cartina abbiamo capito che eravamo a metà del percorso. Alla quinta tappa abbiamo osservato una roccia di granito o meglio un masso erratico (“errare” = viaggiare) che, grazie allo spostamento dei ghiacciai, è arrivato fin dove lo abbiamo visto; esso si chiama Ghiandone di Val Masino. Da qui, abbiamo iniziato a sentire la fatica, ma dato che eravamo arrivati alla sesta ed ultima tappa ci siamo fatti coraggio.
Abbiamo visto la Grotta dei Giganti, grotta molto grossa che, vista dall’interno, trasmette delle belle sensazioni. L’acqua all’interno era limpida e, attraversando la grotta, si poteva andare dall’altra parte. Avevamo quasi finito l’escursione e la guida ci ha fatto fare gli ultimi metri da soli. Arrivati in cima abbiamo mangiato e ovviamente riposati. Dopo l’ora di pausa abbiamo iniziato il percorso di ritorno sino ad arrivare a metà, dove ci siamo fermati in una specie di “capannone” per andare in bagno e per fare l’orienteering.
Però dopo essere arrivati ci siamo accorti che un nostro compagno aveva proseguito da solo, allora i Prof. la guida sono andati a cercarlo, tornati ci hanno detto che l’avevano trovato alla Fonte Gajum. Tranquillizzati dai Prof. abbiamo iniziato l’orienteering, che però non è stato particolarmente interessante. La giornata per noi era quasi finita, infatti stavamo per metterci in partenza, quando il Prof. Certomà era rimasto chiuso in bagno. Dopo essere uscito è stato accolto da uno scroscio di applausi e di risate. Così, dopo questa divertente situazione, ci siamo incamminati per tornare al pullman. Durante il viaggio di ritorno non abbiamo fatto altro che parlare. Dopo circa un’ora siamo arrivati al pullman e ripartiti per Corsico. Durante il viaggio ci siamo solamente riposati, ma solo dopo aver espresso le nostre opinioni sulla giornata ,ripresi della telecamera del Prof. Certomà. Per me la giornata è stata interessante e divertente. Interessante, perché mi è piaciuto molto esplorare il luogo e, divertente perché perché il Prof. Certomà è rimasto chiuso in bagno.
di
Andrea Carniselli



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Il 5 ottobre le classi 2^B e 3^B hanno fatto un’escursione a Canzo, provincia di Como. Sveglia alle 5:30. Mi sono catapultata dal letto e sono corsa a fare colazione. Dopo essermi preparata, alle 7:30 sono arrivata a scuola. Appena saliti sul pullman, ho acceso il mio ipod e ho incominciato a canticchiare. Dopo circa 2 ore di pullman, dopo essere andati in bagno, abbiamo iniziato ad incamminarci verso una scalinata che portava al sentiero geologico. Durante il nostro percorso siamo stati accompagnati da una guida di nome Silvia. Dopodichè le 2 classi si sono divise. Dopo alcuni minuti abbiamo visto la roccia rosso ammonitico lombardo. Sono rocce sedimentarie stratificate e molto friabili formate da sabbie, resti di gusci e di organismi. Dopo una lunga camminata fra pietre e sassi, siamo arrivati alla fonte Gajum (dal dialetto Gaum, cioè mallo della noce). Lì accanto scorre il torrente Ravella, che sfocia nel Lambro. Quando Arrivati lì, abbiamo fatto merenda e bevuto l’acqua della fonte. Prima di andarcene via da, come vuole la tradizione, una lavava all’altra la faccia. Dopo questo break ci siamo messi in cammino. Dopo vari chilometri siamo andati a vedere la roccia grigia e nera. Era una roccia formata da due strati: il grigio è il calcare di Moltrasio, il nero è la selce che si è formata dall’acqua che, scorrendo nelle rocce, incontra il carbonato di calcio. Dopo un po’ la guida, Silvia, ci ha spiegato cosa sono le curve di livello: se le curve sono meno attaccate vuol dire che tra una curva e l’altra la pendenza è meno ripida; se invece lo spazio tra una curva e l’altra è minore vuol dire che la pendenza è più ripida. Infine, siamo andati a vedere un masso erratico, cioè che si è spostato nel corso dei secoli. Questo masso è stato trasportato da un ghiacciaio che ricopriva tutta quella zona. Dopo una lunghissima camminata, finalmente, abbiamo pranzato nel rifugio. Dopo circa 15- 30 minuti ci siamo incamminati verso un posto dove poi abbiamo fatto l’orienteering. Appena arrivati, una notiziona: un alunno della 3^ B aveva deciso di preseugire “da solo”. Il prof. Certomà si è fatto tutta la discesa e lo ha ritrovato. Noi, invece, abbiamo fatto lo stesso l’orienteering. Ci siamo suddivisi in squadre e io ero con Maria, Federica, Elisa, Erica e Chiara. La guida ci ha dato una mappa della zona e ci siamo messe a cercare la prima lanterna. Nonostante tutti gli sforzi non l’abbiamo trovata. Dopo il gioco ci siamo preparati per andare via, quando veniamo a sapere che il ragazzo era stato recuperato. Tutti ci stavano preparando, ma non siamo partiti subito, perché il nostro Prof. Certomà era rimasto incastrato nel bagno. Tutti si sono messi a ridere. Dopo tante avventure e risate siamo ritornati al pullman con piedi, gambe, spalle e schiena rotti. Questa gita non è stata particolarmente bella, perché mentre si camminava non si poteva neanche guardare attorno, in quanto bisognava stare attenti ai sassi che stavano per terra altrimenti si cadeva. La gita si è rilevata molto più stancante di quanto avevo previsto!!!
di
Ginevra Panarello - 2^ B


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Il 5\10\09 la mia classe , la 2^b e la 3^b abbiamo svolto una interessante escursione a Canzo, una piccolo comune in provincia di Como, situata tra le Pre-Alpi lombarde, a press’a poco 400m di altitudine. Ci siamo incontrati alle 7:15 al marciapiede opposto all’ingresso della nostra scuola. Siamo partiti qualche minuto più tardi, le mamme le guardavamo salutarci mentre il pullman incominciava a muoversi. Il cielo era ancora scuro e l’atmosfera non era delle migliori, anche se la giornata poi si è rivelata solare. Il viaggio è durato all’incirca due ore e il pullman si è “ancorato” in un ampio piazzale.
Usciti dal mezzo di trasporto abbiamo fatto conoscenza delle due guide che ci hanno accompagnato durante la giornata, la nostra si chiamava Silvia. Siamo rimasti nel parchetto situato accanto al parcheggio press’a poco mezz’ora e dopo Silvia ci ha chiamati a rapporto per darci delle informazioni che ci sarebbero servite durante l’escursione, dopodichè abbiamo incominciato il tragitto che aveva come obiettivo finale Terz’Alpe . L’escursione aveva come dislivello ben 392m . Abbiamo compiuto molte soste, perché la guida ci ha spiegato alcune nozioni riguardanti la storia della Terra e di quel territorio. Nella prima tappa abbiamo incontrato un particolare tipo di roccia, il Rosso Ammonitico lombardo, che prende il nome dal suo tipico colore rossastro; è una roccia sedimentaria costituita da strati di sabbia, gusci e organismi viventi. Nella seconda tappa abbiamo visitato la Fonte di Gajum ( dal latino Gaum , che significa mallo della noce) . Nei pressi della fonte abbiamo osservato il torrente Ravella, dal quale prende il nome la valle in cui è situato; esso è un affluente del Lambro. Nella tappa successiva abbiamo trovato il calcare, una roccia a strati: la parte grigia è costituita da calcare, mentre la parte nera dalla selce, costituita a sua volta da accumuli di organismi viventi. Il calcare è particolarmente diffuso nella zona e si forma dall’incrocio dell’acqua con il carbonato di calcio. Nella quarta tappa abbiamo visualizzato in una cartina del posto le curve di livello, ovvero linee che indicano la distanza di un punto del tragitto a un altro; più la distanza tra le curve è ampia più la salita è dolce, più la distanza tra le curve è stretta, più la salita è ripida .
Nell’ultima tappa abbiamo visitato il Masso Erratico. La maggior parte della Lombardia, molti secoli or sono era ricoperta da un unico ghiacciaio, che era solido e compatto. Il masso, situato sullo strato superiore del ghiacciaio, è scivolato col tempo, attraversando la Valtellina e il Lario (lago di Como , a sua volta coperto dal ghiaccio), fino a quando non arrivò a Canzo. Il ghiaccio, poi, si sciolse a causa di un mutamento climatico e il masso (composto da granito) è rimasto sul posto.
Lungo la risalita abbiamo visitato anche il Piede dei Giganti, una pozza profonda e ampia sulla quale una leggenda dice che era il posto dove riposavamo i giganti. Arrivati al rifugio di Terz’Alpe abbiamo fatto la sosta per il pranzo. Poi la terza ha svolto un gioco libero, mentre noi abbiamo effettuato l’Orienteering. Ci siamo divisi in gruppi e abbiamo svolto il gioco, che consisteva nel cercare dei pezzi di legni divisi in due parti colorate, in diversi punti della collina in cui ci eravamo situati. All’incirca un’ora dopo siamo tornati al pullman e siamo partiti per il ritorno. Questa giornata non è stata particolarmente entusiasmante dal mio punto di vista, però si è rivelata interessante, perché abbiamo visitato un luogo a me sconosciuto e osservato le sue particolarità più misteriose. di
Manuel Cossu


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La mattina del 5 ottobre io e la mia classe siamo partiti alle 7.30 d per Canzo, paese in provincia di Como. Dopo circa un’ora e mezza di viaggio, arrivati, abbiamo conosciuto la guida che si chiamava Silvia. Abbiamo subito incominciato a camminare lungo un sentiero geologico in salita, durato circa 3 ore. Durante la camminata, a volte, la guida si fermava per farci conoscere alcuni tipi di rocce. La prima roccia che abbiamo osservato è stata il “Rosso Ammonitico Lombardo”, ossia una roccia sedimentaria stratificata molto friabile e formata da resti di gusci conchiglie. Dopo un altro po’ di cammino siamo arrivati alla fonte di Gajum dove scorre un torrente che si chiama Ravella da cui appunto deriva il nome, Val Ravella. Dopo esserci rimessi in cammino abbiamo incontrato un altro tipo di roccia che presentava i colori grigio e nero: il grigio era formato dal calcare e il nero dalla falce dovuta ad accumuli di organismi viventi . Poi abbiamo incontrato anche un Masso Erratico, ossia che si è spostat nel corso dei secoli. Avendo ripreso a camminare siamo arrivati in un posto dove ci siamo fermati e abbiamo mangiato i nostri panini; lì abbiamo incontrato anche delle caprette e una famiglia di asini. Finito ci siamo diretti a Prim’Alpe dove abbiamo fatto l’orienteering in mezzo al bosco ecc.. E poi ci siamo riincamminati per il ritorno lungo un tratto in discesa: i piedi facevano veramente male! Finalmente, arrivati al pullman, ci siamo fermati qualche minuto prima di ripartire per Corsico dove c’erano i nostri genitori.
di
Federica Pascucci


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Lunedì 5 ottobre,io e la mia classe abbiamo fatto un’escursione sulle montagne di Canzo che sono in provincia di Como.
Ci siamo ritrovati davanti alla scuola alle alle 7.30 ed abbiamo preso il pullman. Alle 9.30 siamo arrivati a Canzo ed abbiamo iniziato una lunga camminata fino al rifugio Terz’alpi. Una volta arrivati al rifugio,ci siamo riposati mangiando il pranzo al sacco che ci avevano preparato i nostri genitori. Quando abbiamo finito di mangiare, io e la mia classe abbiamo percorso una piccola discesa che ci ha condotto al campo dove abbiamo giocato a uno sportchiamato orienteering. Abbiamo dovuto trovare otto tavolette di colore rosso e bianco sparse in vari posti e finita la ricerca ci siamo incamminati per una discesa piena di sassi spigolosi che non finiva più ,ma che almeno ci ha riportati al pullman. Questa gita mi è piaciuta per la lunga camminata ma non la rifarei più perché è stata troppo faticosa.
di
Matteo Alticozzi -
2^ B

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Siamo partiti alle 7:37 con un pullman privato molto grande e bello. Io dentro il pullman ho giocato con il mio DS mentre gli altri ascoltavano musica o parlavano. Arrivati a Canzo (alle 9:30)ci ha accolto la nostra guida che si chiamava Silvia.
Ci ha spiegato alcune regole e cosa dovevamo vedere, poi ci siamo subito incamminati. All’ inizio abbiamo subito incontrato una salita molto ripida ma non ci sono stati problemi per noi ragazzi affrontarla, in un solo punto il cammino e diventato più difficile perché i sassi erano scivolosi e si rischiava di cadere. Ci siamo fermati molte volte perché la guida doveva spiegarci le cose che vedevamo ed erano anche molto interessanti. Molti di noi, compreso me, abbiamo cominciato a lamentarci perché non si arrivava mai alla tanto desiderata discesa. Dopo molto tempo di cammino e spiegazioni di ogni tipo siamo arrivati finalmente al punto dove potevamo mangiare in compagnia di molti simpatici animali, c’erano capre, caprette asini e alcune galline.
Passata ancora un’oretta ci siamo rincamminati per arrivare in un posto dove potevamo fare una specie di caccia al tesoro o meglio come ci hanno spiegato e definito “l’ orienteering.” Arrivati al punto predefinito dalla guida eravamo già tutti pronti per fare l’orienteering ma,a causa di un’ imprevisto,uno della 3B si era perso e non trovandoci era ritornato al punto di partenza, non abbiamo avuto tempo per giocare cosi ci siamo preparati per ritornare indietro. Ma la giornata degli imprevisti non era ancora finita, infatti il professore di italiano, Certomà si era chiuso in bagno non leggendo che la maniglia era rotta in quanto l’avviso era contro il muro. Tutti noi,avendo anche riso per la buffa situazione, abbiamo comunque cercato di aiutarlo a liberarsi dell’ insolita prigione. Dopo vari tentativi siamo riusciti a tirarlo fuori e a tornare al nostro pullman per il rientro a scuola. Questa gita mi è piaciuta molto, anche se personalmente le salite e le discese mi hanno letteralmente distrutto. La cosa che mi ha inoltre stupito è che tutti noi ragazzi e ragazze provavamo le stesse cose come la fame,la stanchezza e la voglia di tornare a casa il prima possibile.
di
Nicolò Di Terlizzi
- 2^ B

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Il giorno 5/10/09 alle 7.30 siamo partiti per Canzo con la 3^ B. Dopo circa due ore siamo arrivati, lì c’erano due guide. Una è venuta con noi e l’altra con la 3^ B. All’ inizio del sentiero geologico c’era una roccia chiamata rosso ammonitico Lombardo. Poi, continuando, ci siamo fermati alla fonte Gajum, dove abbiamo fatto un gioco attraverso il quale ci dovevamo lavare la faccia a vicenda. Mentre la classe terza andava avanti noi ci siamo fermati ancora 5 minuti e poi abbiamo proseguito per la roccia grigia nera. La guida ci ha detto che grigia stava per calcare e nera per selce. Dopo un bel po’ ci siamo fermati ad un cartello dove si parlava delle curve di livello. Prima della fine io e Amboni eravamo quasi stremate, ma poi abbiamo visto che mancava poco e siamo andate avanti. Arrivati agli 800m c’era una specie di agriturismo dove noi abbiamo mangiato. Lì c’erano delle caprette e degli asini. Finito di pranzare ci siamo incamminati per scendere giù. Dopo 15 minuti siamo arrivati in un altro agriturismo dove abbiamo fatto l’orienteering. Quando stavamo scendendo per ritornare a 400m dove c’era il pullman, il prof Certomà è rimasto chiuso in bagno e non riusciva più a uscire, allora la guida dell’altra classe ha preso un attrezzo e ha scardinato la porta.
Alla fine siamo ripartiti e arrivati c’erano mia mamma e il mio cagnolino che mi aspettavano e sono tornato a casa. Questa gita è stata bella perché ho imparato tanti nomi diversi di rocce e poi perché camminando si parlava con il compagno. Mi sono divertito perché abbiamo fatto l’orienteering.
di
Manuel Vigini
- 2^ b

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Il giorno 5 ottobre siamo partiti, la 2^ & la 3^ b, alle ore 7:40, per l’uscita d’istruzione a Canzo. il Il viaggio è durato circa 2 ore. Appena arrivati abbiamo conosciuto la nostra guida, che si chiamava Silvia e dopo aver fatto le presentazioni ci siamo incamminati lungo il sentiero geologico. 1^ tappa - roccia rosso ammonitico lombardo; 2^ tappa - fonte Gajum: qui è avvenuto ”il battesimo “; 3^ tappa - roccia grigia e nera; 4^ tappa - curve di livello; 5^ tappa - roccia granito; 6^ tappa - masso erratico (serpentino). Dopo l’ultima tappa c’è stata una lunga e ripida salita e poi l’attesissimo pranzo. Dopo aver finito di mangiare ci siamo rimessi in marcia per la discesa, a metà della quale abbiamo fatto l’orienteering. Nel corso della discesa, un ragazzo della 3^ ha proseguito da solo, ma poi è stato recuperato alle fonte di Gajum. Stavamo per ripartire quando scopriamo che il prof. Certomà era rimasto chiuso in bagno; alla fine è uscito e noi siamo potuti andare giù al pullman. Il ritorno mi è sembrato più corto. Comunque, la gita e’ stata bella anche se con qualche imprevisto e mi è piaciuta molto, perché amo fare le passeggiate nel bosco e imparare qualcosa divertendomi.
di
Chiara Di Marco
- 2^ B

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Il giorno 5 ottobre noi della classe 2^ b insieme alla classe 3^ b siamo andati a CANZO, provincia di COMO. Abbiamo viaggiato con il pullman per 2 ore. Arrivati a destinazione ci aspettavano le guide. Scesi dal pullman abbiamo iniziato la nostra avventura verso il rifugio. La prima “cosa” che abbiamo visto è stato il rosso ammonitico lombardo: roccia sedimentaria stratificata molto friabile formata da sabbie, resti di gusci di organismi; ci è stata spiegata anche la teoria della tettonica a zolle. Andando avanti per il sentiero geologico abbiamo visto e anche bevuto dalla fonte GAJUM (dal dialetto "gaum" mallo de noce) che scorre lungo il torrente Ravella da cui prende il nome la valle. Poi abbiamo visto anche la roccia grigia (formata da calcare molto diffuso nella zona) e nera formata dalla selce (accumuli di organismi viventi). Il calcare si forma dall’acqua che ,scorrendo nelle rocce, incontra il carbonato di calcio. La guida, poi, ci ha fatto vedere, da una mappa, le curve di livello ed erano o più ripide oppure meno ripide. Durante il cammino abbiamo trovato anche un masso erratico, cioè che si è spostato nel corso dei secoli. Lungo il sentiero su alcune rocce c’erano segni rosso e bianco, per segnare il percorso da seguire. Poi abbiamo visto un vortice che era stato scavato da piccoli sassolini, quindi siamo arrivati al rifugio; abbiamo mangiato e siamo ritornati giù per fare l’orienteering. Nel frattempo il prof. Certomà era rimasto chiuso in bagno per 10 minuti e quanto è uscito ci sono stati molti applausi. Alla fine siamo ritornati dove era parcheggiato il nostro pullman e dopo un’ora e mezza di viaggio siamo ritornati a Corsico. E’ stata una bella giornata perchè il posto era interessante e mi sono divertito.
di
Giuseppe Sergi
- 2^ B

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il 5 ottobre 2009 insieme alla mia classe e alla 3^ b siamo andati a fare una escursione a Canzo, in provincia di Como. Siamo partiti alle 7.30 davanti dalla scuola e siamo arrivati alle 9.30 circa. Giunti abbiamo dovuto aspettare che arrivassero le guide, dopo circa dieci minuti sono arrivate e ci siamo presentati; la nostra guida si chiamava Silvia, quindi siamo partiti. Ci siamo avventurati lungo il sentiero geologico, a tratti molto ripido e fermandoci molte volte. La prima tappa è stata la roccia rosso ammonitico lombardo, che è una roccia sedimentaria e molto friabile, formata da sabbia, resti di gusci e organismi (conchiglie, fossili). Poi abbiamo sostato per consumare la nostra merenda, riposarci alla fonte Gajum, parola che deriva dal dialetto “gaum”, che significa mallo della noce. Lì scorre il torrente Ravella che sfocia nel fiume Lambro. Per entrare nella valle abbiamo dovuto lavarci la faccia con l’acqua gelida del torrente.Come terza tappa abbiamo visto la roccia grigia e nera, grigia perché è formata da calcare e nera per la selce, che è costituita da accumuli di organismi viventi. Il calcare si forma dall’acqua che, scorrendo nelle rocce, incontra il carbonato di calcio. Di seguito abbiamo osservare un cartello su cui c’era la cartina del luogo e Silvia ci ha spiegato le curve di livello e da quanto ho capito, più distanti sono e più sono dolci, cioè meno ripide; mentre se sono più vicine, la strada è più ripida. Come ultima tappa abbiamo osservato il masso erratico che si è spostato nel corso dei secoli.
Finalmente, siamo arrivati su al rifugio di Terz’Alpe, dove abbiamo consumato il nostro pranzo. Finito, siamo scesi al rifugio di Prim’Alpe, dove ci siamo riposati, chiacchierato e conosciuto un cane stupendo di nome Carlito, un border collie identico alla mia cagnolina; erano proprio identici!! Fino a quando non ci hanno chiamato per fare l’orienteering e io ero in squadra con Ambra, Ilaria, Mariuta e Micaela. Insieme abbiamo fatto un po’ di “casino”, perché all’inizio siamo andate sicure in una direzione che poi si è rivelata sbagliata e alla fine, dopo mille tentativi, abbiamo trovato la strada ed il posto corretti, ma come se non bastasse è arrivata l’altra squadra composta da Simone,Vigini, Giorgio, Antonio che ci hanno fregato il cartello; quindi nessuna delle due squadre ha preso il cartello in quanto abbiamo litigato e alla fine nessuno ha vinto!!! Finito il gioco ci hanno chiamato per ripartire e tornare al pullman, ma mentre ci contavano salta fuori un imprevisto: due mie compagne andando in bagno, sentono bussare da dentro, vanno a chiamare la prof e le guide che, con tanta fatica, scardinano la porta per far uscire l’intrappolato prof. Certomà che, non avendo letto il cartello attaccato sulla porta (aperta, quindi cartello nn visibile) del bagno è entrato senza problemi e si è chiuso dentro tranquillamente. Insomma, se non ci fosse andato nessuno in bagno il prof. sarebbe rimasto lì!
È stata dura la discesa anche se dopo tutto è stato molto divertente, ma sarebbe stato più bello se fossimo stati almeno una notte lì, magari dormendo in tenda. Comunque, da questa esperienza ho imparato molto, anche se mi sono stancata molto!
di
Alessia Tenca
- 2^ B

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Mi sono svegliato molto felice sapendo che mi aspettava una gita fantastica. Mi sono lavato,ho fatto colazione e poi la mamma mi ha messo lo zaino sulle spalle e sono partito verso la scuola. Arrivato lì, ho incontrato anche i miei compagni. Siamo partiti alle 7:40 insieme alla terza B.In questa gita ci hanno accompagnato il prof. Certomà e la prof.ssa Poli. Abbiamo impiegato circa due ore per arrivare a Canzo, dove abbiamo incontrato Silvia,la nostra guida.Eravamo già a 400mt e abbiamo iniziato la camminata per arrivare a 800mt. Abbiamo visto la roccia chiamata ROSSO AMmoniITICO LOMBARDO. Silvia ci ha spiegato che queste rocce sono molto friabili, formate da sabbie, resti di gusci e microrganismi. Poi abbiamo visto la FONTE GAJUM il cui nome deriva da "GAUM", là scorre il torrente RAVELLA, che dà il nome alla VALle.Il torrente Ravell sfocia nel fiume LAMBRO.E ancora Silvia ci ha fatto vedere LA ROCCIA GRIGIA E NEREA,LE CURVE DI LIVELLO e IL MASSO ERRATICO, che si è spostato nel corso dei secoli. Arrivati agli 800mt c’erano 3 asini molto belli e anche delle capre. Abbiamo mangiato e giocato un po’. Siamo ripartiti
per andare alla cascina e fare l’orienteering. Quando stavamo per ritornare al nostro pullman è successo un episodio divertente: IL PROF. CERTOMà era rimasto CHIUSO IN BAGNO E NON POTEvA USCIRE. Alla fine si è risolto tutto e siamo rientrati. Questa gita per me è stata emoziante con tanti imprevisti. Spero che anche alla prossima mi divetirò così, o anche di più.
di
Sergiu Sandor
- 2^ B

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SIAMO SALITI SUL PULLMAN ALLE ORE 7.30. SONO STATO CON GIORGIO E ABBIAMO ASCOLTATO LA MUSICA FINO ALL’ARRIVO A CANZO. SCESI CI SIAMO DIRETTI PRESSO UN PARCHETTO A FARE MERENDA, NEL FRATTEMPO È ARRIVATA SILVIA, LA NOSTRA GUIDA,INSIEME A LEI CI SIAMO INCAMMINATI PER IL SENTIERO. LA COSA CHE ABBIAMO VISTO PER PRIMA È STATA UNA ROCCIA CHIAMATA ROSSO AMMONITICO LOMBARDO . SILVIA CI HA SPIEGATO CHE È UNA ROCCIA SEDIMENTARIA STRATIFICATA, MOLTO FRIABILE, FORMATA DA SABBIE, RESTI DI GUSCI E DI ORGANISMI. DOPO UN BEL PO’ DI CAMMINO ABBIAMO VISTO LA FONTE GAJUM, VICINO ALLA QUALE SCORRE IL TORRENTE RAVELLA, DA CUI TRAE IL NOME LA VAL LE. DOPO ANCORA UN PO’ DI CAMMINO ABBIAMO VISTO LA ROCCIA GRIGIA E NERA: GRIGIA DAL CALCARE, NERA DALLA SELCE CHE È UN ACCUMULO DI ORGANISMI VIVENTI. POI CI SIAMO FERMATI DAVANTI UNA MAPPA E SILVIA CI HA SPIEGATO LE CURVE DI LIVELLO; QUINDI ABBIAMO VISTO UN MASSO ERRATICO; E DOPO UN ALTRO BEL PO’ DI CAMMINO SIAMO ARRIVATI IN CIMA E ABBIAMO MANGIATO E GIOCATO. LÌ C’ERANO TRE ASINI E DUE CAPRETTE. DOPOSIAMO ANDATI IN UN RIFUGIO E SILVIA CI HA FATTO FARE LORIETEERING. QUANDO CE NE STAVAMO PER TORNARE A CASA E’ ACCADUTO UN FATTO MOLTO DIVERTENTE: IL NOSTRO PROFESSORE È RIMASTO CHIUSO IN BAGNO MA, FORTUNATAMENTE, L’HANNO TIRATO FUORI E DOPO SIAMO TORNATI A CASA. QUESTA GITA È STATA MOLTO ISTRUTTIVA E DIVERTENTEI.
di
Antonio Misiano
- 2^ B

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Il giorno 5/10/09 siamo andati a fare un’escursione a Canzo. Partenza alle ore 7.40. Il viaggio è durato circa due ore e arrivati a destinazione abbiamo incontrato la nostra guida, Silvia. Lei è stata molto brava a guidarci per il “sentiero geologico” e la durata del tratto fino al rifugio è stata di due ore circa. Lungo il tragitto abbiamo visto: la “roccia rosso ammonitico lombardo”; la “fonte gaium”; la “roccia grigia nera”; ”le curve di livello” e il “masso erratico”. La “roccia rosso ammonitico lombardo” è sedimentaria, stratificata, molto friabile, formata da sabbie, resti di gusci e di organismi. La ”fonte Gaium” è una sorgente d’acqua potabile, infatti tutta la classe l’ha bevuta ed era molto rinfrescante. La “roccia grigia nera” è formata dal calcare di Moltrasio e dalla selce. Infine, il “masso erratico” è un masso che è stato trasportato nel corso dei secoli.  Giunti al punto dove si sarebbe svolto l’orienteering, il nostro insegnante di lettere, il prof. Certomà è rimasto bloccato nel bagno e solo dopo un quarto d’ora siamo riusciti a farlo uscire: per noi è stato molto divertente, ma non per il prof. Dopo aver svolto l’attività abbiamo preso le nostre cose, siamo ritornati al parcheggio del pullman e alle 16.30 siamo partiti verso casa.  Questa gita, oltre ad essere stata istruttiva, è stata anche faticosa e movimentata. Ringrazio il prof. Certomà e la prof.essa Poli per aver organizzato questa escursione.
di
Giulio Magliano


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Autori Vari - 2^ B - S.M.S. "Verdi" - Corsico (MI)

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