18/01/2010
Mercoledì 13 gennaio la classe 3^ B, accompagnata dalle professoresse Basile e Carena, è uscita dalla scuola alle 8:00 di mattina per andare a visitare, a Milano, una mostra d’arte. Dopo più di mezz’ora passata seduti in pullman, siamo arrivati a destinazione! La mostra si teneva in un edificio che una volta era una casa. Ci hanno spiegato che era una dimora reale, degli ultimi decenni del’ 700, in stile neoclassico. Entrati nell’edificio, abbiamo depositato i giacconi in un camerino e via per il tour! La casa era disposta su tre piani: il piano terra e il 1° erano, al tempo, gli studi, mentre al 3° c’erano gli alloggi. Da una finestra si riusciva a vedere il giardino, all’inglese, con un piccolo laghetto, quattro anni fa era anche permesso celebrarci matrimoni civili. La prima stanza era dedicata ad alcune sculture di gesso, opere del realismo. Rappresentavano personaggi mitologici, come Apollo, ma anche personaggi reali, come Cesare; tutte costruite in stile neoclassico. La seconda stanza era tappezzata di disegni preparatori, a matita e non in modo definito, ma accuratamente studiato. Le professoresse ci hanno fatto notare il soffitto ornato di stupende decorazioni originali. Poi ci siamo trasferiti in una stanza dedicata al mondo mitologico, soffermandoci in particolare, su un quadro di Parnaso, che rappresentava molti degli dei riuniti, e su una statua di gesso, di Antonio Canova, era rappresentata la dea Ebe, con in una mano un bicchiere di prosia, un particolare tipo di vino. Quindi siamo passati in una stanza dove erano esposti molti ritratti. I soggetti assumevano delle pose molto rigide. Il pittore cercava di cogliere delle espressioni del viso, il carattere della persona, per lasciare ai famigliari un buon ricordo. I dipinti mitologici divennero molto apprezzati nei concorsi accademici, dove ogni artista provava e mettersi in luce, per avere la possibilità di andare a Roma e approfondire i propri studi. Tra le opere presenti vi erano dei quadri di Hayez, un pittore italiano del’800. In quella stanza c’erano anche parecchie statue di creta. Procedendo, abbiamo osservato dei dipinti ritraevano vari paesaggi, tutti diversi, dell’epoca del Gran Tour, quando si cercava, attraverso quei quadri di esprimere le propri emozioni. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle opere di Turner, molto drammatiche e cupe, come ad esempio “ La vendetta”, che rappresenta una persona morta a terra in un bosco buio e isolato. Poi siamo entrati nella stanza del nudo, dove erano esposti molti quadri e al centro una scoltura di gesso. La nostra attenzione è stata colta da un quadro di Hayez, “ La Maddalana”, ispirato a Venere, della fine 1700; il particolare che più ci ha colpito sono stati gli occhi, quasi veri, frutto di studi approfonditi. Giunti al primo piano, siamo entrati nella prima stanza col pavimento il legno originale. Erano esposti molti quadri che ritraevano Manzoni, Matilde e un autoritratto di Hayez, con degli sfondi scuri o neri. Le pose erano rigide, come nel ritratto di Matilde, dall’aspetto arrabbiato, un’amica intima di Hayez, Ci siamo diretti in seguito nella stanza dedicata all’aspetto femminile. Nel’800 la donna non veniva più ritratta come una figura seduttiva, ma inquietante. In un angolo della stanza c’era una scultura che rappresentava due donne: Paola e Francesca. Nel periodo del realismo cominciarono ad emergere i quadri che rappresentavano soggetti comuni come cittadini, contadini o poveri. Gli ultimi quadri che abbiamo osservato sono stati dipinti con pennellate sfocate e colori mescolati tra loro, per dare l’idea delle ombre e far sembrare il quadro più realistico. L’ultima opera rappresentava un gruppo di cittadini dallo sguardo fiero. Era una sorta di corteo di protesta per i diritti dei lavoratori; un’opera audace che faceva capire come i cittadini volessero combattere per i propri diritti. Siamo ritornati a scuola alle 13:40, dopo avere fatto merenda in un bar lì vicino. Ci siamo un po’ stancati, ma allo stesso tempo divertiti ad apprendere. Mi è piaciuta moltissimo la mostra, in particolare mi hanno colpita i diversi stili di pittura che, anche se non perfetti, riuscivano comunque, a trasmettere qualcosa.