27/03/2008

E’ iniziato tutto come un gioco.
Era solo un passatempo,
un modo per essere felice,
per stare con lei.
Ho passato due anni
della mia vita
correndo, giocando.
Ma poi è cambiato qualcosa.
Nel mio cuore,
tra le mille amicizie,
cercava di entrare qualcos’altro.
Non sapevo cos’era,
ma l’avrei scoperto presto.
Ogni volta che entravo
in quella palestra
sentivo che quella cosa misteriosa
occupava sempre più posto
nel mio cuore.
Col tempo capii.
Era la passione,
la voglia di riuscire a farcela,
di arrivare in alto.
Sentivo che non era più solo un gioco,
era molto di più.
Passò poco tempo e
diventò la mia vita.
Sapevo che niente mi avrebbe
impedito di continuare,
non l’avrei permesso.
Ma sapevo anche
che non sarebbe stato facile impedirlo.
Ben presto
si presentò la prima difficoltà.
Ma l’amore per lei
mi aiutò a superarla.
L’amicizia, l’affetto
delle mie compagne
mi hanno aiutato
a resistere alla stanchezza,
alla tristezza che provavo
quando non riuscivo
a fare come volevo
e anche alla noia
di alcuni allenamenti.
Devo soprattutto a loro
i progressi che ho fatto.
Per me loro sono
la mia seconda famiglia,
la pallavolo
il mio portafortuna.
Sono ciò che ognuno
vorrebbe,
ciò che a nessuno
deve mancare.
Io sono un gabbiano,
loro le mie ali...



di
Vicè 91