Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
RADIO
AUDIO
by Certomà
en
English
German
Espaniol
Portugise
×
Home
Chi sono
Biografia
Pubblicazioni
Articoli
Articoli
Poesie
Racconti
I miei alunni
Foto
Video
A ruota libera
Contatti
I miei alunni
Racconti > Guerra e amore
I miei alunni
/
Racconti
I MIEI ALUNNI
Racconti
Poesie
Articoli
Recensioni TV
Recensioni Film
Recensioni Libri
Bacheca
Audiolezioni
AMICI
Guerra e amore
27/03/2008
Siamo nel Giugno del 1914, in un piccolo paese di campagna, con case una sopra l’altra e qualche bottega, in una di queste lavoravano il signor Alfredo con suo figlio Antonio, un ragazzo disponibile ed educato molto affezionato a suo padre, perché temeva di perdere anche lui, dopo la morte della madre, quando lui aveva solo 9 anni. Un giorno una ragazza di nome Agnese, molto bella ed educata mentre passeggiava tranquilla per il mercato, vene derubata da un signore col volto coperto. Lei gridò “aiuto!” e Antonio che sentì il suo urlo corse ad aiutarla inseguendo il malvivente. Recuperò la borsa e tornò da Agnese. Lei era molto grata a quel ragazzo .e i due cominciarono a parlare, simpatizzando subito. Quando venne l’ora di andare, Antonio chiese ad Agnese se il giorno dopo l’avrebbe rivista, e lei rispose che era molto indaffarata per i preparativi del matrimonio di sua sorella e che non si sarebbero più potuti vedere. Dopo due settimane Agnese, per caso, andò nella bottega del padre di Antonio, per comprare un vaso per sua nonna e vide Antonio che era lì che la fissava.
Dal primo sguardo capirono che erano fatti l’uno per l’altra. Si incominciarono a frequentare e pian piano si innamorarono sempre di più, coronando il loro sogno d’amore sposandosi.
Ebbero due figli, Stefano e Elisabetta, quest’ultima chiamata da tutti Betta.
La felicità però non durò molto, perchè poco dopo scoppiò la prima guerra mondiale e Antonio fu chiamato al fronte e i bambini furono mandati nelle campagne dai nonni avendo costantemente notizie. Poco dopo le notizie cessarono e Agnese incominciò a preoccuparsi perchè temeva per la sorte dei suoi figli e di Antonio. La guerra continuava, portando via con se tante vite. Un giorno finalmente arrivò una notizia, ma non era delle migliori, perchè Antonio si era ferito a un braccio molto gravemente e rischiava la vita.
Agnese non sapeva niente, nè se fosse morto o vivo, ed era sempre in ansia per lui e per i suoi due figli.
Ad un certo punto la guerra sembrava essere arrivata ad una svolta.
La Germania perse, l’Italia e gli alleati vinsero.
I bambini tornarono a casa e si chiedevano dove fosse il loro papà e la mamma diceva loro che sarebbe tornato presto, ma così non fu. Agnese cercò informazioni su di lui, ma non trovò niente.
Antonio era rimasto prigioniero di guerra in Germania e non si sapeva quando l’avrebbero liberato. Passarono giorni, mesi e anni, ma di lui neanche l’ombra. I suoi figli crescevano sempre con la stessa domanda in mente.
Un giorno la madre decise di dirgli la verità e, nel momento in cui Agnese glielo stava per rivelare, da lontano si vide una figura scura, che si avvicinava pian piano. Lei al primo impatto non capiva chi fosse perchè era cambiato dopo tanti anni: aveva la barba lunga, i baffi, era dimagrito, invecchiato, sporco, e i suoi vestiti erano malconci; ma dentro di sé provava tanta gioia per essere tornato a casa dalla sua famiglia. Appena Agnese si rese conto di chi fosse gli corse incontro, fregandosene di come fosse diventato e lui fece altrettanto. I due si videro e si abbracciarono, felici di essere di nuovo insieme. I due bambini non lo riconobbero, ma quando Antonio si avvicinò, si resero conto chi era: loro padre.
Subito gli corsero incontro, urlando “papà, papà, sei tornato!”.
La vita tornò come prima ma con un po’ più di amore perché dopo nacque una bambina di nome Fortunata.
di
Alice Pergetti - Arianna Foligno - 3^ N