27/03/2008
Il pilota di fomula 1, Marco Vivaldi, aveva un suo fan talmente ossessionato che, quando non riusciva vincere una gara, lo minacciava. Così, in occasione di una mancata vittoria, preso da un raptus di follia, gli mise una bomba nella sua monoposto. Nella gara del giorno dopo, alla prima curva, la macchina saltò in aria e il pilota rimase ucciso. Fu subito sgombrato l’autodromo e la polizia scientifica raccolse immediatamente i primi indizi: detriti della bomba, un piccolo frammento di guanto nero, probabilmente l’indumento con cui la bomba era stata messa nella macchina. La polizia inizio ad interrogare tutte le persone che conoscevano Marco Vivaldi. Tra questi vengono individuate alcune alquanto strane che, sono sottoposte, dopo il semplice interrogatorio, a pedinamenti serrati. I tre sospetti che erano: Giovanni Pallina, Alessio Cimice e Ginevra Resonoti.Nonostante i pedinamenti, i tre sospettati non commettono nessun passo falso. Continuando ad indagare, i poliziotti scoprono che forse Pallina poteva avere come possibile movente quello di un forte debito che doveva alla vittima, ma il tutto non quadrava, quindi, non ancora del tutto convinti, si recano a casa di Alessio Cimice ed ecco la sorpresa… a casa del Cimice c’erano molte cose che parlavano della vittima e in più molte sue foto con disegnato sopra del sangue, così scoprirono che non era normale ma aveva dei problemi. Dinanzi a ciò Alessio Cimice confessa il suo omicidio dettato dall’ossessione tramutatisi in istinto assassino. di Nicolò Frangiosa - Diletta Schiavulli - Alice Pergetti - Salvatore Sciarra - 1^ N - S.M.S. ”Luini - Falcone” - Rozzano (MI)