Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
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AMICI
Gli acerrimi nemici
27/03/2008
Molto tempo fa, esattamente nel 1800, in una piccola cittadina della Francia, abitava un giovane, di nome Andrea.
Io all’epoca avevo 11 anni e il mio sogno più grande era quello di trovare il leggendario tesoro di cui tutti parlavano, ma che nessuno era mai riuscito a scovare..
Ero alto, magro, bello, biondo e avevo gli occhi azzurri, insomma come si suol dire “un bel ragazzo”.
In quel periodo, non ero il solo a rincorrere il sogno di trovare il tesoro, c’era un altro ragazzo, molto ambizioso, mio coetaneo, di nome Nicolò.
Passarono 14 lunghi anni prima di poter partire per realizzare il nostro sogno. Allora eravamo due ragazzi di 25 anni, che il tempo e il desiderio di possedere il tesoro aveva reso acerrimi nemici.
Ricordo che, insieme ad alcuni amici, trovai un battello abbandonato e così cominciai il mio viaggio.
Avevamo già attraversato metà Oceano Atlantico, ci trovavamo vicino alla Spagna, quando improvvisamente, una bufera assalì la nave e la scaraventò su un’isola.
Appena ci fummo ripresi, ci accorgemmo di essere finiti proprio sull’isola del tesoro che stavamo cercando. Cominciammo allora ad esplorare la zona e dopo un po’ di tempo trovammo una vecchia mappa e lì vicino alcune impronte che ci fecero capire che non eravamo soli su quell’isola. Decidemmo di seguirle ed arrivammo all’interno di una vecchia e buia miniera. Dopo una lunga ed estenuante camminata ci fermammo a riposare e proprio in quel punto vedemmo una X disegnata sul terreno, come indicava la mappa, così cominciammo a scavare e trovammo il tesoro tanto ambito, ma improvvisamente…………………………….. ecco
arrivare Nicolò con un gruppo di uomini pronto a lottare per impadronirsi della nostra scoperta fantastica. Dopo alcuni minuti di furibonda battaglia, gli unici superstiti fummo io (ridotto piuttosto male) e lui: il nemico peggiore. Io nonostante le ferite riportate feci un ultimo sforzo, raccolsi una pistola e sparai.
Lo feci perché questo era l’unico modo per impedirgli di impadronirsi del tesoro e conquistare il mondo.
Passarono alcuni giorni e quando mi ripresi decisi di costruire una barca per ritornare nella mia città. A questo punto vi chiederete:
“E il tesoro?”; una piccola parte la tenni per me e il resto lo donai ai poveri e ai bisognosi.
Fu per questo motivo che per molti anni in tutto il mondo si raccontò la storia del leggendario Andrea.
di
Andrea La Corte - 1^ N
Andrea La Corte - 1^ N
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