I miei alunni

Racconti > Link e l’oracolo delle stagioni

Link e l’oracolo delle stagioni

27/03/2008



Nella sconfinata pianura di Hurley, la sagoma di un cavallo che galoppa all’orizzonte spezza il silenzio, avvicinandosi alla città si riesce a distinguere anche la sagoma del suo fantino. Sembra un elfo, piuttosto magrolino, indossa una calzamaglia verde e un cappello, anch’esso verde, a punta ripiegata all’in giù che copre parte dei capelli lunghi e biondi. L’elfo calza stivali di pelle senza lacci e senza bottoni che gli coprono parte del polpaccio e sulla mano sinistra il simbolo che lo distingue dalle altre persone: il simbolo dei cavalieri di Harley, la triforce, formata da tre triangoli i cui vertici toccandosi formavano al centro un altro triangolo, segno di un enorme potere che si sarebbe nel tempo rivelato. La città è un’enorme castello con alte mura e al centro, nella torre più alta, il tempio della triforce, è lì che il cavaliere è diretto; arrivato percorre il lungo corridoio che porta all’altare, titubante sale i gradini e in quell’istante i tre triangoli dorati che i cavalieri d’Harley veneravano si uniscono e formano la triforce. Il cavaliere viene sollevato da una forza misteriosa e sotto di lui si forma un vortice in cui cade. Cadendo sente una voce che dice: “Accetta l’incarico eroe”.
*
Terre di Holodrum. Periferia nord della città. Il cielo diventò rosso all’improvviso e un fulmine cadde in quella pianura. Una ragazza, incuriosita, si diresse verso le pianure e vide il cavaliere privo di sensi. Poco tempo dopo, svegliandosi, sente un’ allegra musica; ne segui il suono e arrivò ad un accampamento, dove v’era una ragazza che ballava su un ceppo: magra, con i capelli rossi e lisci lunghi fino alla vita e grandi bracciali d’oro alle braccia e uno sul collo; vestita con una lunga tunica rosa che finiva a gonna fin poco più in giù alle cosce e ai piedi dei sandali con i lacci che arrivavano fino al ginocchio; e vicino alle carovane, che bloccavano due sentieri, tre o quattro persone che bevevano, cantavano e suonavano allegramente.
A un tratto, alle sue spalle, sentì una voce : “ ehi cavaliere ti sei svegliato!” girandosi vide una donna dalla stazza notevole avvicinarsi a lui e cominciò a spiegargli la situazione: ” benvenuto nelle terre di Holodrum, io sono Impa e lei è Din”, indicanco la ragazza che danzava sul ceppo. “Ti ha trovato svenuto nella pianura e si è presa cura di te. Vai a parlarle!” Il cavaliere si avvicinò alla ragazza, lei subito si accorse di lui e con un salto scese dal ceppo. “ Ti sei svegliato! Bene. Ero preoccupata per te. Io sono Din , la ballerina di Horon. Te chi sei?” Il cavaliere rispose “ io mi chiamo Link, provengo da… la ragazza lo interruppe “ok”. “Ora che so che stai bene pensiamo a divertirci. Balliamo assieme!” Link, imbarazzato, rifiutò, ma Din lo invitò con più convinzione “ dai! È’ divertente!”. Con riluttanza Link e Din ballarono assieme tra gli applausi della gente che teneva il ritmo della musica. Finita la musica ebbero un po’ di tempo per parlare, era sempre Din a iniziare il discorso: “è stato divertente vero?” gli chiese prendendogli le mani e guardandolo negli occhi. Link arrossì senza darle risposta. Din abbassò lo sguardo e notò la triforce: “ ma questo è il segno dei cavalieri di Harley! Come hai fatto ad arrivare fin qui? ci sono molte miglia di differenza!” Din si mostrò un po’ preoccupata, e continuò “ se hai questo simbolo significa che il tuo fato è speciale. Link in realtà io sono…” Non riuscì a finire la frase che il cielo si oscurò all’improvviso e una potente voce disse: “ ti ho trovato Din, oracolo delle stagioni!” Non ci fu neanche il tempo di farsi domande che dei lampi distrussero l’accampamento e un tornado spazzò via le persone si avvicinò verso Din, ma Link si mise in mezzo ai due: “ levati pulce!” gridò il tornado e lo spazzò facendogli perdere i sensi, l’ultima cosa che sentì furono le grida di Din che chiedeva aiuto.