Non dubitare mai di se stessi.
{G. Certomà}
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Su un altro pianeta
27/03/2008
C’era una volta e forse c’è ancora, uno di quei paesini fatto tutto di piccole case, con persiane verdi e piccoli balconcini fioriti. In questo paese abitava la famiglia Nnecchi, molto gentile e composta da tre persone: Jhonathan, il padre, che lavorava in una ditta di legnami; Mary, la madre, che non lavorava ma badava alla casa e Nick, un bambino di sette anni che frequentava la seconda elementare della scuola del paese. Nick era un bambino molto intelligente che amava andare a scuola ma ancor di più amava i supereroi; quello da lui preferito era “l’uomo di ghiaccio”, di cui aveva tappezzato la sua stanza di foto e poster. Una sera, dopo aver letto l’ennesima avventura del suo supereroe, Nick chiuse gli occhi e come per magia si ritrovò su un altro pianeta. Questo pianeta era coperto di neve e ghiaccio ma, inspiegabilmente, c’erano alberi e fiori dappertutto. Ad un tratto, sentì qualcosa di freddo sulla spalla. Girò appena gli occhi e vide una mano di ghiaccio, era “l’uomo di ghiaccio” che gli sorrideva.
Era molto alto e magro fatto tutto di ghiaccio, con enormi spuntoni sulla testa che lo rendevano buffo, e i suoi occhi esprimevano simpatia e tenerezza.
Lo accompagnò nella sua casa, che in realtà era una grotta fatta di stalattiti e stalagmiti.
Ovviamente, non c’era una cucina vera e propria con i fornelli, ma solo enormi frigoriferi pieni zeppi di frutta, verdura, gelati e ghiaccioli di tutti i gusti. Apparecchiarono la tavola e mangiarono allegramente parlando di tutto e così Nick potè togliersi ogni curiosità sul suo eroe preferito.
Terminarono la cena con un enorme coppa di gelato alla fragola e fior di latte, quindi andarono a letto. Anche se Nick si era sdraiato su della neve, non sentiva freddo e contento si addormentò.
Il mattino seguente si svegliarono di buon ora e fecero una lunga passeggiata su parte del pianeta.
Ad un tratto, apparve da dietro un masso, Marcytus, il nemico N.1 dell’uomo di ghiaccio.
Marcytus era un omino basso e grasso che più che essere cattivo sembrava un personaggio delle fiabe. L’uomo di ghiaccio, capendo che da lì a poco sarebbe accaduto di tutto, prese Nick in braccio e lo posò delicatamente su di un albero e gli disse di stare tranquillo. Nick per la paura chiuse gli occhi. L’uomo di ghiaccio tornò da Marcytus, il quale inaspettatamente, fece uscire dalla sua pancia un raggio di luce che colpì l’uomo di ghiaccio alle gambe, causando il loro scioglimento.
L’eroe, allora, dalle dita sparò degli spilli appuntiti che colpirono Marcytus alla pancia, provocando così lo sgonfiamento del nemico. Approfittando della situazione, l’uomo di ghiaccio andò verso Nick e cominciò a chiamarlo, cercando di prenderlo in braccio. Nick riaprì a fatica gli occhi e……vide e sentì la madre che lo stava svegliando per andare a scuola. Capì che si era trattato solo di un sogno, anche se molto reale. Si stiracchiò ancora un po’ nel letto e poi si decise finalmente ad alzarsi., Appoggiò i piedi per terra e sentì una sensazione strana.
I suoi piedi erano freddi e bagnati!!
Ma allora era stato un sogno o realtà??!!
di
Fefè
(compiti vacanze estive)
Fefè
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