25/09/2008

Questo evento è avvenuto due anni fa, a Brembio in provincia di Lod, il paese in cui vivevo. Era un giovedì del 2006, mese di giugno, fine della quinta elementare; c’erano le mie due maestre Ester, Maria e i miei compagni. Quel giorno eravamo molto agitati perché dovevamo esibirci davanti a tutti i nostri genitori e a i bambini della nostra scuola.
Nello spettacolo dovevamo cantare, ballare e fare il saluto. Quella mattina mi svegliai, come sempre, alle sette del mattino ed ero molto agitata, mi guardai allo specchio e notai che avevo i capelli disordinati. Scesi le scale e trovai mia sorella Alessandra con i suoi occhi ancora chiusi dal sonno e mia mamma che mi preparò la colazione: mangiai due biscotti e bevvi un succo di frutta perché dovevamo fare le prove finali.
Alle otto e venti ero già vestita con la tuta da ginnastica e le magliette di ricambio e andai verso la scuola con mia sorella e mia mamma. Arrivammo giusto in tempo perché era già suonata la campanella e io e i miei compagni andammo subito in classe con la maestra di matematica per fare l’appello. Alle nove raggiungemmo il palco dell’oratorio per provare le canzoni e i balli.
Tutto era andato per il verso giusto. Si fecero le undici, tornammo in classe e provammo tutti i costumi. Io e le mie due amiche Alessia ed Eleonora dovevamo vestirci di verde chiaro o scuro, mi ricordo perfettamente che avevo una maglietta a maniche lunghe di colore verde chiaro. A mezzogiorno e mezzo

arriva l’altra maestra che faceva italiano, c’eravamo tutti e così andammo a mangiare in piazza una pizza. Finito di mangiare ci recammo subito all’oratorio per sistemare le sedie. Erano arrivati tutti gli invitati e iniziammo a cantare. Tutti ci applaudirono ma ero emozionata, perché stava per arrivare il nostro turno. Silenzio… parte la musica, ballammo molto bene, erano previste due ruote, fatte una dalla mia amica e l’altra da me.
Fatta la ruota tutti gli applausi su di me, incredibile! mi erano servite le lezioni di ginnastica artistica. Arrivato il momento del saluto qualcosa andò storto, perché la canzone era così commovente che mi venne da piangere. L’importante è che mi ero divertita tantissimo e mi ero impegnata al massimo ed è la stessa cosa che vorrei fare quest’anno.