29/11/2011
In una casa di campagna viveva una povera pastorella di nome Anna che svolgeva i lavori più duri. Un giorno, Anna decide di recarsi in città per vendere le pecore e i loro prodotti. Dopo averla girata tutta, in cerca di fortuna, e passati circa due anni, presa dalla nostalgia di casa, decise di tornare. Fattasi notte, la pastorella trovò una casupola e, per stanchezza, decise di trascorrerci delle ore. All’alba, Anna sentì qualcuno che bussare alla porta e, avvicinatasi, l’aprì. Si trovò davanti un giovane, vestito di stracci, che disse di amarla. La pastorella, non sapendo chi fosse quel ragazzo, gli rispose che avrebbe voluto conoscerlo meglio. “Dove stai andando?” disse la pastorella, “ mi sto recando nella campagna di Givildu”, replicò il ragazzo. Anna disse: “Io abito lì, potresti accompagnarmi?”. “Sì”, rispose il ragazzo… e si avviarono. Cammina, cammina, il ragazzo sussurrò ad Anna: “Devo fare una commissione, aspettami qui”. “Aspetta, non mi hai detto ancora come ti chiami!”. “Oooh hai ragione! Beh, io mi chiamo Ahmed. Ci vediamo dopo, e ricorda… percorri sempre la strada blu che ti ho indicata prima”. Udite queste parole Anna riprese a camminare. Dopo circa due ore sbatté contro un albero e svenne. Quando riprese i sensi vide Ahmed con a fianco un animale.”Hai visto, sono venuto a salvarti, questa è la dimostrazione del mio amore per te”. La pastorella, guardandolo negli occhi, si mise a ridere. Anna si rialzò e con Ahmed continuò il suo cammino. Segretamente, l’amore di Anna per Ahmed continuava a crescere, ma non aveva il coraggio di dirglielo. Durante il loro percorso Ahmed diede ad Anna una chiave dicendole che le avrebbe portata fortuna. Detto questo, scomparve. Anna si guardò intorno e vide una piccola capanna, spinta dalla curiosità ci entrò. Una volta all’interno trovò davanti a sé una cassetta d’oro, ornata con oggetti preziosi e con una piccola serratura di forma un po’ strana: capì che ci sarebbe voluta una chiave per aprirla. Allora provò con quella che le aveva dato Ahmed e ci riuscì; all’interno trovò un bigliettino con su scritto: “Quando avrai raggiunto casa prendi la collana di perle e indossala, a quel punto succederà qualcosa di magico”. Firmato Ahmed. Così si rimise in cammino. Arrivata a destinazione scoprì che il padre stava per morire e ricordandosi la lettera di Ahmed indossò la collana e il padre guarì. Anna, contenta della guarigione, credette nell’amore di Ahmed e andò a cercarlo dove l’aveva lasciata. Ma quando fu lì non lo trovò. Si ricordò allora che la collana aveva un effetto magico e quando la indossò apparve Ahmed. “Oh Ahmed! Grazie mille! La tua collana ha salvato mio padre! Ora sono sicura che anche tu mi ami davvero e sai anche io ti amo tanto!”. Pochi mesi dopo si sposarono e grazie alla collana Anna ed Ahmed diventarono ricchi e vissero felici e contenti.