24/03/2012
La creazione del mondo cominciò da una semplice palla azzurra e marrone, posseduta da Zeus e attraverso cui osservava tutto. Zeus notò che, a momenti, la palla si inscuriva e poi ridiventava chiara. Allora chiamò queste fasi giorno, il più chiaro e notte quello più scuro. Un giorno Zeus disse: "Quale coraggioso fanciullo è in grado di sacrificare se stesso, venga da me...". Il primo giorno si presentò un ragazzo che disse: "Io sono in grado di sacrificarmi per qualunque cosa tu voglia, Zeus". E Zeus rispose:"Se sei veramente il ragazzo che io cercavo allora tagliati una mano." Il ragazzo, non avendone il coraggio, se ne andò. Il secondo giorno si presentò un ragazzo forzuto e disse: "Mio signore, il ragazzo che cerci sono di sicuro io!". Zeus gli ordinò di riempire un secchio con il proprio sangue, ma il ragazzo si rifiutò e se ne andò. Il terzo giorno si presentò un altro che disse: "Ho aspettato così a lungo per dimostrarti il mio coraggio". Zeus gli disse di tagliarsi tutte le dita dei piedi, ma lui, avendo paura, non accettò. Il quarto giorno si presentò un cavaliere: "Mio signore sono sicuro che rimarrai a bocca aperta non appena ti avrò dimostrato il mio coraggio." Zeus gli disse di tagliarsi le orecchie, ma il ragazzo non lo fece. Al quinto giorno si presentò l’ennesimo ragazzo: "Mio signore ma perchè non dici a nessuno a cosa ti serve un ragazzo coraggioso?" Zeus non rispose e ordinò di mandarlo e via e di ucciderlo. Il ragazzo non ebbe nessuna reazione. Ciò colpì Zeus che ordinò di trattenerlo in prigione. Questi si chiamava Menelao, era molto magro e non dava per niente l’impressione di essere un ragazzo coraggioso. Il sesto giorno Zeus ordinò che gli venisse portato Menelao, a cui rivolse queste parole: "Hai il coraggio di tagliarti una mano?" e lui annuì. Si tagliò una mano. Zeus aspettò ancora un giorno e disse che gli serviva un ragazzo coraggioso in grado di sacrificare se stesso, per scoprire cosa sarebbe successo se fosse entrato in quella sfera. Allora Menelao si gettò subito all’interno della sfera e si sentì molto strano, perchè era diventato più grande; le sue gambe si erano trasformate in altissime montagne; il suo occhio sinistro si trasformò in una grande palla di fuoco, il Sole; e quello destro in un grande palla luminosa, la Luna; l’unico suo braccio si trasformò in un albero speciale, quello della vita con dei frutti che, una volta caduti, crebbero e diventarano a loro volta alberi.