24/09/2012
Mi presento, sono Ilaria Bonetti, i miei genitori sono italiani ma io sono nata a New York, adesso vivo a Madison nel Wisconsin, Stati Uniti. Sono un’ aspirante detective e per il momento, visto che non sono molto conosciuta come investigatrice, lavoro in un ristorantino per pagarmi da vivere. Da poco ho conosciuto un ragazzo che gioca nella squadra di basket del quartiere. Ho scoperto delle cose su queste squadre minori che, a pensarci bene mi fanno accapponare la pelle. Da anni i Tigers fanno dei traffici di armi e nell’ultimo periodo un ragazzo della squadra vorrebbe anche inserirci la droga per tenere il passo con le altre squadre rivali. Il capitano della squadra, Colin, il ragazzo che ho conosciuto da poco, ha perso il fratello dieci anni fa proprio per lo stesso problema, giocava in quella squadra e venne inspiegabilmente ucciso. Mi chiedo perché lui si ostini a voler rischiare di fare una fine del genere. Hanno dei nemici gli Scorpions, altra squadra di Madison. Non passano giorni in cui nel ristorantino dove lavoro non vedo i Tigers venire ad abbuffarsi, dopo le partite per o gli allenamenti. Negli ultimi periodi, però, ho notato che hanno tutti sempre la faccia piena di lividi – di sicuro avranno fatto una rissa tra bande -. Un giorno, però, non si presentarono e il quartiere che di solito era molto tranquillo risultava molto agitato. Chiesi cosa fosse accaduto a una mia collega, che mi disse che i Tigers erano stati colpiti in una sparatoria, ma l’unico rimasto ucciso era il capo della squadra, Colin. La polizia mi ha chiamato qualche giorno dopo chiedendomi di investigare un po’ sul caso, dato che avevano scoperto i loro traffici; così mi sono messa al lavoro. Ho deciso di iniziare la mia investigazione andando al campetto dove si allena la squadra e le loro cheerleader. Vado a parlare con Caroline, caposquadra delle cheerleader, che conosco da un po’ e non è scontrosa come le altre. Le chiedo cosa fosse successo per scatenare la sparatoria, così mi spiega un fatto di cui la polizia non era conoscenza. Nella settimana passata gli Scorpions avevano notato che gli mancava un pacco della droga che avevano appena preso da una squadra messicana con cui erano alleati; Caroline mi ha detto che era stato Nigel, il ragazzo dei Tigers, che avrebbe voluto mettersi in proprio; ma gli Scorpions erano convinti fosse stato Colin e per fargliela gli avevano sparato. Ho ringraziato Caroline. Sono andata a casa, decisa ad andare il giorno dopo dalla polizia a chiarirgli il caso. Sono rimasta poi a pensare che, alla fine, Colin, involontariamente, aveva fatto la fine del fratello e il vero colpevole della faccenda non aveva subito nessun danno. Mi sono recata, dunque, alla polizia ed ho raccontato tutto. E poi è scattato l’arresto per tutti gli Scorpions, sia per omicidio che per traffici di armi e droga. Ho risolto il mio primo caso importante e ne sono fiera; credo che la mia vita andrà comunque avanti ancora per un po’ in questo ristorantino.