15/11/2012
Avete presente quando credete troppo in qualcosa o in qualcuno e tutto ciò che fa, glielo perdonate o fate finta di non accorgervene per paura di perderlo?
Vi voglio raccontare una storia che mi è capitata ...
Io sono Jacopo, ho 15 anni, i miei capelli sono sul castano biondo; gli occhi azzurri come il mare limpido; sono alto 1.68, di corporatura media.
Abito a Berlino in un palazzo in cui ci vive anche il mio migliore amico, Luca. Lui ha gli occhi nero carbone, capelli rosso fuoco, alto e un po’ paffutello. Abbiamo lo stesso carattere, leggermente impulsivo ma molto dolce. Io mi fido tanto di Luca, perché lo conosco da quando eravamo all’asilo.
Abbiamo mantenuto la nostra amicizia fino ad ora; e lui conosce la maggior parte dei miei segreti.
Ecco, è proprio questo il motivo della nostra separazione.
Un giorno, nel bel mezzo di una passeggiata, sorpresi Luca, insieme a un gruppetto di amici,
lo saluta e poi me ne andai. Ad un certo punto, mi arrivò la chiamata di un anonimo e in sottofondo sentii la voce di Luca che raccontava tutti i miei segreti ai suoi nuovi amici.
Il giorno dopo, a scuola, gli dissi quello che avevo sentito. Lui non negò, anzi ebbe il coraggio di dirmi: "i tuoi segreti sono così assurdi e stupidi che non si possono non raccontare". E io gli risposi: "ma se sono segreti non si dicono a nessuno, sopratutto a degli sconosciuti".
Vi ho raccontato quanto mi è accaduto, per farvi capire che, di una persona, anche se la si conosce da tento tempo, non bisogna fidarsi fin in fondo.