09/01/2018
C'era una volta un piccolo robot che si chiamava Gimmyyy. Era molto povero e ogni Natale chiedeva sempre, come regalo, uno sckateboard, ma i genitori non potevano permetterselo. Un giorno Gimmyyy andò allo sckatepark, dove c'era un insegnante che dava lezioni private e gli chiese se poteva dargli delle lezioni. Allora l'insegnante gli prese uno sckateboard e il robottino iniziò ad andarci su per tutto lo sckatepark. In assenza del maestro, mentre Gimmyyy andava con lo sckate, si ritrovò un bullo che glielo rubò, non volendo restituirglielo. Quando l'insegnante ritornò, si accorse che Gimmyyy non andava più più allo sckatepark, quindi andò a casa sua, chiedendogli il perché? Gimmyyy gli spiegò tutto. Allora ogni giorno il maestro lo accompagnava allo sckatepark, e Gimmyyy gli fece vedere il bullo, al quale Gimmyyy disse: “tienilo pure lo skate, te lo regalo”. E l'insegnante per il nobile gesto gliene regalò un altro; si trattava però di uno skate particolare, perché poteva volare. A quel punto Il bullo e Gimmyyy si presentarono: "Ciao mi chiamo Ciro", "Io mi chiamo Gimmyyy." Ciro e Gimmyyy iniziarono a giocare e diventarono amici. Ciro disse: "io non avevo mai avuto un amico per di più un robot. "Gimmyyy rispose: "mi è venuta un'idea: modifichiamo il tuo sckateboard." Allora iniziarono a lavorarci e dopo un paio di giorni finirono il lavoro e così entrambi si ritrovarono degli sckate volanti.