21/01/2019
Da piccolo Jampy aveva un sogno: diventare un cameriere e non un calciatore o astronauta come i suoi compagni.
Divenuto grande ricevette un invito, per un giorno di prova come cameriere, dal bar Renzini, il più famoso di via Croce, ne centro del piccolo comune di Roccacannuccia.
Jampy accettò ma il giorno della prova arrivò in ritardo. Entrato, il proprietario, arrabbiato, gli disse: "perché sei in ritardo di un'ora!? ". Jampy non poté che inventare una scusa: «Oh! Ca....! Ma l'appuntamento non era mica alle 10:00?»
"No! L'appuntamento era alle 09:00"
«Ma io pensavo che fosse alle 10:00”
"No, l'appuntamento era alle 09:00 e non alle 10:00"
«Noo! L'appuntamento era alle 10:00»
"No,alle 09:00!"
«Ti ho detto di no! L'appuntamento era alle 10:00» E così continuarono a litigare finché Jampy, stufo, urlò: « oohh!! Ma che ca***! Basta! Voglio lavorare» e così zittì il bar. Il suo primo ordine fu un caffè per una signora, ma quando glielo stava per portare al tavolo, inciampò su una sedia e glielo rovesciò addosso.
La signora si arrabbiò molto e andò a riferire l'accaduto al proprietario, che rimproverò Jampi, ma gli diede una seconda chance. Il suo secondo ordine fu un panino. Purtroppo, nel servirlo al momento al cliente, Jampy non resistette e se lo mangiò. Il capo lo cacciò dal bar, ma nonostante questo, Jampy si ripresentò il giorno dopo. Il proprietario, infuriato gli disse: "ti avevo cacciato! Che ci fai qua!?". Jampy rispose: «ieri si era presentato il mio gemello, non ero io».
Il capo arrabbiato disse: "mi stai prendendo in giro??"
« no, giuro! Era il mio fratello gemello Jampo». E il capo:
"E sentiamo...hai altri fratelli?"
«sì, oltre a Jampo ci sono Jampa, Jampe, Jampu e Gianmarco» disse Jampy, mostrandogli le foto. Il capo, un po' incredulo, gli diede un'altra possibilità, rimandandolo al giorno dopo. L’indomani però si presentò un altro suo fratello gemello, Jampu, fingendosi Jampy. Jampu era uno sportivo e si portò la palla da calcio al lavoro, iniziando a palleggiare. Fece Mentre stava palleggiando beccò il tavolo, cadde un vaso, un quadro, i bicchieri, i piattini e le bottiglie che si trovavano sul bancone. Il proprietario del locale andò su tutte le furie e cacciò di nuovo Jampy, che i realtà e il l’altro gemello di Jampi. E Jampi in via Croce non trovò più lavoro.