06/02/2019

Erano le 11:00 del mattino e 30 minuti dopo si sarebbe disputata la finale della FOGGIACUP. Omar Cassano era trepidante per la partita. La sfida ebbe inizio e durante la prima azione Omar sferrò un tiro da 3 punti.
Il primo tempo si concluse col punteggio di 17 a12 per la squadra di Omar. Durante il secondo tempo Omar venne espulso, per aver insultato e aggredito l'arbitro. Rientrato negli spogliatoi si trovò la mascotte davanti a lui con una pistola puntata alla testa... Al rientro della squadra negli spogliatoi trovarono il corpo di Omar senza vita steso a terra, in un lago di sangue.
Dopo 20 minuti sopraggiunse la polizia con a capo l'investigatore Trentadue, che iniziò le indagini, facendo ispezionare il luogo del delitto. I poliziotti della scientifica trovarono una piuma incastrata nella finestra, ipotizzando appartenesse alla mascotte, le cui ricerche iniziarono subito, ma per giorni non si trovò nulla. L’investigatore andò dalla moglie, per interrogarla, ma lei riferì che non vedeva il marito da due giorni.
Ritornati sul luogo del delitto sentirono un rumore provenire da un armadietto, aprirono e  trovarono la mascotte, che era rimasta chiusa dentro; quindi capirono che non poteva essere stato lui l’autore dl delitto. Uscendo trovarono il vestito della mascotte nel cassonetto; lo analizzarono  e trovarono delle impronte risalenti a Di Vittorio Luca, noto come l'assassino della croce. Dopo averlo interrogato, cercò di scappare maun poliziotto lo immobilizzò con il tyser.

I poliziotti andarono a interrogare il padre di Omar, che confermò che l’assassino era stato Di Vittorio l'assassino, spiegando il movente: era ricattato, se non avesse pagato 100000£ avrebbero ucciso il figlio.