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Addio mondo crudele!

18/02/2020


 

 

“ADDIO MONDO CRUDELE !!!!” Disse un uomo depresso. Un passante chiese:  “Che cosa succede?” e l’uomo rispose: “LA MIA VITA NON HA PIU’SENSO! Ora mi butto!”, “Aspetti, devo fare il video, queste cose dei suicidi vanno un sacco sui social ultimamente! Prenderò un mondo di like e magari andrò anche in tv! Mia madre sarà così fiera di me!!!”  e il suicida rispose: “Ahh, mia madre non sarà mai fiera di me!  Fortunato lei che ha trovato un modo per essere famoso. Io ora mi butto!”  e si buttò.

Sotto c’era un cassonetto della spazzatura e l’uomo cadde proprio lì,  mentre il passante, deluso, esclamò: “E’ meno scenografico di quanto pensassi, addio a tutti i miei sogni di gloria”.

Il nostro suicida, anzi, tentato suicida, si salvò grazie alla spazzatura e pensò: “Sono proprio un fallimento, non riesco a far felice nessuno nemmeno quel buon uomo che avrebbe potuto ottenere il suo meritato successo, che fallimento che sono!” e rimase lì per ore fino all’ alba quando arrivò la nettezza urbana.

Il netturbino iniziò a svuotare il cassonetto e si accorse della presenza di qualcuno.

“Hey, ma tu non sei quello del video del tipo che si è buttato? Non dovresti essere morto?”

E lui rispose “Già, dovrei ma questo maledettissimo cassonetto mi ha salvato la vita”

“E questa non dovrebbe essere una cosa positiva?”  a un certo punto il suicida fece un respiro molto profondo e … “NOSELAMIAVITAE’SEMPRESTATAUNFALLIMENTO,SONOUNFALLITO!NONHOMAICONOSCIUTOMIOPADRE,ASCUOLAIMIEIVOTISONOSEMPRESTATIBASSI,IOSONOBASSO,NONHOMAIAVUTOAMICIENONOSTANTEIVOTIBASSIMIAMADREMIHACOSTRETTOADANDAREALL’UNIVERSITA’DOVESONOSTATOUNFALLIMENTOLI’HOCONOSCIUTOUNARAGAZZAECISIAMOFIDANZATIPERO’NELFRATTEMPOMIAMADRESIE’TRASFERITASUQUALCHEISOLATROPICALEEMIHALASCIATOSENZALACASAESENZAUNSOLDOCOSI’SONOANDATOAVIVEREDAQUELLARAGAZZACHEPERO’MIHAMOLLATOOGGIEMIHACACCIATOFUORIDICASAEORASONOSENZACASAESENZAUNSOLDO!” a quel punto il tentato suicida non aveva più fiato e il netturbino lo guardò attonito.

“Hey, ora calmati, troverò io un modo per farti tornare felice!” disse, per poi sorridere. “Come ti chiami?” “Mi chiamo Jojo, come il manga, mio padre era un appassionato” rispose colui che, d’ora in poi, chiameremo Jojo. Il netturbino invece disse “Non so di cosa tu stia parlando, ma mi stai simpatico! Per quanto riguarda la casa non preoccuparti ti aiuto io, ti ospiterò fino a quando non avrai una sistemazione, il mio nome è Alphonse! Ora vieni su! Prima di andare a casa devo finire il turno!”

 

 

Alphonse convinse Jojo a salire sul camion, ma lui ricominciò: “ Sei sicuro di voler aiutare uno come me? Sono così inutile.” E Alphonse rispose: “Non è affatto vero, ora aiutami a fare il turno e sarai utile non solo a me ma a tutti! Devi essere ottimista! Vedi quel tizio che sta portando giù la spazzatura? Vai a dargli una mano e poi  svuotiamo i cassonetti.”

Quei due erano proprio una strana coppia: Jojo era molto basso, aveva capelli neri e mossi e delle occhiaie perenni; Alphonse era un uomo sempre sorridente, alto, muscoloso, pelato e con una folta barba.

Jojo andò verso l’uomo che stava portando giù l’immondizia e gli chiese: “Vuoi una mano?” ma l’uomo lasciò cadere il sacco e corse verso Jojo dicendo: “Ma tu sei quello che si è buttato giù? Sei ancora vivo? Non sarai una divinità? Ora ti faccio una foto e la posto, chissà quanti likes… sai sono un giornalista on-line, questo mi permetterà di fare il botto! Mi immagino i titoli: “UOMO SI BUTTA DAL QUINTO PIANO E SOPRAVVIVE: COINCIDENZA O QUALCOSA DI PIU’?”

A Jojo tutto ciò ricordava qualcosa e provò a spiegare a quel tizio, ma non ce la fece e fu costretto a scappare sul camion. Poi Alphonse convinse Jojo ad aiutare una vecchietta il che, fu molto faticoso, ma senza risultati in quanto la signora pensò che volessero derubarla e diede la borsetta sui denti al povero Jojo.

Avevano finalmente finito il turno e arrivarono a casa di Alphonse: una catapecchia , in periferia, piccola, buia e fredda.

Per scaldarla Alphonse provò ad accendere il fuoco nel caminetto, e convinse Jojo ad andare a prendere la legna ma  fu un disastro.

La legna era in cantina, completamente buia, Jojo impaurito, fece la strada di corsa e tantissime ragnatele gli si finirono addosso. Arrivato dove era ammassata la legna, più di un tronco gli finì sulle dita dei piedi, provocandogli un dolore immane, ma alla fine riuscì a portare la legna al piano superiore e i due accesero il camino.

La casa si era scaldata e Alphonse offrì al povero Jojo qualcosa da mangiare: “Non mangi da tantissimo, prendi questo pacchetto di cracker.”

Erano terribili, non avevano sale in quanto erano i più economici, la consistenza era terribile:  non era croccante come diceva la confezione, bensì, a causa dell’umidità della casa, era molliccia, ma Jojo non poteva mica non mangiare, sarebbe stato veramente scortese rifiutare  e così ingoiò tutti quei cracker.

“Mi hai detto che eri fidanzato, No?” chiese Alphonse “Già, ero” rispose Jojo che  stava per scoppiare a piangere “Fermati! Ti porterò in un bar dove potrai conoscere qualche ragazza!” Jojo a quel punto arrossì e Alphonse lo prese di peso e lo portò al camion.

Così partirono verso il bar e una volta arrivati fin dall’inizio non fecero un figurone. Il posto era abbastanza lussuoso e il camion della nettezza urbana di Alphonse stonava con le costose macchine del parcheggio.

Alphonse frequentava quel posto solo perché il buttafuori era un suo amico di infanzia.

Alphonse convinse Jojo a parlare con una ragazza, ma ci fu un problema: Jojo aveva passato la notte in un cassonetto dell’immondizia e questo gli dava un pessimo odore; fu rifiutato da più ragazze prima di rendersi conto di ciò.

 Dopo un altro fallimento i due ebbero l’idea di andare a prendere un grattaevinci per guadagnare  qualche soldo.

“Mi scusi, vorrei un grattaevinci ” disse Alphonse al tabaccaio, un tipo strano, barcollava e aveva gli occhi rossi, sarà stato ubriaco o qualcosa del genere.

“Fanno 50 cent”, disse il tabaccaio, con una strana parlata e Alphonse glieli consegnò.

I due grattarono immediatamente il biglietto e … AVEVANO VINTO! UN MILIONE DI EURO!

I due uscirono, saltando e urlando dalla felicità, la prima volta nella vita per Jojo, erano entusiasti, così entusiasti che dimenticarono il grattaevinci sul bancone.

Se ne accorsero solo a casa e al telegiornale si parlava di un tabaccaio che aveva vinto un milione al grattaevinci: Era andato a  ritirare il loro assegno.

Jojo, grazie a quel cassonetto non conobbe una bella ragazza, non divenne ricco, ma conobbe il suo primo amico.

FINE

T. Mascherpa - G. Sansalone - N. Vasquez - D. Vulpio - H. Parrales_classe 2^ B - Scuola Media "Verdi" (a.s. 2019 - 2020)

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