22/04/2022

In una notte d'autunno, nonno Pino chiamò i nipoti per cenare e  raccontargli una storia di quando era giovane. Aveva perso in una foresta un oggetto, che gli aveva regalato suo padre.

Il giorno dopo i nipoti Giovanni, Luca, Lucia e Sofia si incamminarono per ritrovarlo.
Addentratisi nella foresta furono travolti dall’oscurità e da un’aria sgradevole.

Si Incamminarono verso Nord e iniziarono a sentire dei cinquettii, proseguirono e videro degli uccelli avvicinarsi a loro.

Uno di essi si avvicinò, cercando di mordere il dito di Giovanni; in quel momento capirono che non si trattava di uccellini normali, ma di carnivori. Scapparono a gambe levate, ma gli uccelli, veloci,  e continuavano a stargli dietro; allora si diressero  verso sud.

A un tratto gli uccellini trovarono altre prede e lasciarono in pace i ragazzi.

Subito dopo, s’imbatterono in un tronco enorme che bloccava il passaggio e così cambiarono ancora direzione: verso nord.

Improvvisamente si ritrovarono in una palude inquinata dalle radiazioni tossiche.
Fortunatamente c'erano delle rocce su cui salirono, per poi lanciarsi dal dirupo e nel volo aprirono la barca gonfiabile che si erano portati dietro.
Ad un tratto intravidero un sentiero con una porta e vi si addentrarono, ma la barca iniziò ad affondare, per la presenza dei piranha, che la avevano bucata.
 Allora Luca, coraggiosamente, si lanciò per raggiungere la porta, riuscendoci, a quel punto Giovanni fece la stessa cosa.
Le ragazze, invece, avevano paura di saltare pensando di non farcela; quando preò si accorsero che l’acqua inquinata stava per entrare, decisero di saltare anche loro.
Luca provò ad aprire la porta, ma non ci riuscì. Fortunatamente Sofia, avendo con sé una forcina,  la usò per aprirla.
All’interno vi trovarono una vecchia scatola, che conteneva un orologio da taschino e i ragazzi, guardandolo sorpresi, esclamarono: “abbiamo fatto tutta questa strada per un orologio da taschino!”

Ignoravano però  che quell’orologio avese qualcosa di speciale.