27/03/2008
di Andrea Gerli - Laboratorio Mass Media REGISTA: Luigi Comencini TITOLO: “Un ragazzo di Calabria” INTERPRETI: Gian Maria Volontè, Diego Abatantuono, Thérèse Liotario NAZIONALITA’: Italia ANNO: 1987 GENERE: Commedia – drammatico NOTIZIE TECNICHE: a colori, sonoro, rallenty, alcune scene sulla T.V. sono in bianco e nero ARGOMENTO: In un paesino agricolo della provincia di Reggio Calabria vive la famiglia di Mimì, un ragazzo tredicenne, primo di tre fratelli con la passione per la corsa a piedi scalzi. Il padre, guardiano in un ospedale psichiatrico, dai modi bruschi, amante della caccia, vorrebbe che il primogenito studiasse, si facesse strada nella vita meglio di quanto ha fatto lui e quindi ostacola in ogni modo le aspirazioni sportive del ragazzo, anche con sistemi alquanto discutibili. La madre, dolce e riservata, cerca di proteggere il figlio dalle ire paterne e di nascosto lo aiuta nelle sue speranze di gloria. A spronare di più Mimì c’è anche la simpatia che egli nutre per una bella giovinetta del luogo che gli sorride durante le sue corse libere fra il verde della campagna calabrese. Ad incoraggiare maggiormente Mimì e a dargli consigli tecnici veri e propri c’è pure Felice, l’autista della vecchia corriera del paese, zoppo dalla nascita, solo, emarginato e malvisto dalla gente del luogo per le sue idee comuniste, il quale nelle aspirazioni sportive del ragazzo rivede i suoi sogni e i suoi ideali giovanili miseramente irrealizzati. Mimì deve vincere tante difficoltà: le prime gare sono un fallimento poiché non è abbastanza allenato e non sa ancora ben calibrare le sue energie. A scuola ha uno scontro violento con l’insegnante di italiano. Il padre padrone è sempre più irato contro di lui per la sua ostinazione nel voler correre a tutti i costi, per cui lo porta a lavorare duramente da un cordaio. Però la mamma, dopo essere stata convinta da Felice che il ragazzo ha veramente la stoffa del maratoneta, si reca da zio Peppino, il capo indiscusso del paese, rispettato da tutti, e gli propone di persuadere Nicola a far correre Mimì. Il vecchio è d’accordo, se Mimì si classificherà fra i primi sarà lui stesso poi ad aiutarlo anche in seguito a diventare un vero campione. Il giovinetto supera le qualificazioni in Calabria e a Roma, nella finale nazionale arriva addirittura primo. Finalmente il suo sogno è realizzato. Felice esulta poiché era sicuro delle sue capacità; la madre è commossa perchè quasi non crede che suo figlio fosse così in gamba; il padre è pentito e senza parole, convinto ormai che Mimì avesse ragione. LE SCENE PIU’ IMPORTANTI: 1- Mimì vince l’ultima gara e suo padre si ricrede di tutto quello che aveva fatto a Mimì. MESSAGGIO: anche se si incontrano degli ostacoli nel realizzare i propri sogni, non arrendersi mai perché alla fine riuscirai a realizzarli. GIUDIZIO: ottimo film riguardo tutti gli aspetti A CHI CONSIGLIARLO: a tutti