27/03/2008
di Massimo Costa - 3^ N TITOLO: “Viaggio a Kandahar” REGIA: Mohsen Makhmal PRODUZIONE: Makhmalbaf, film-huose-bac-films ATTORI: Niloufar Pazira, Hassan Tantai, Sadow Teymouri NAZIONALITA’: Iran-Francia ANNO: 2001 ARGOMENTO: Questo film parla di una donna afghana andata in Canada mentre la sorella era rimasta in patria. Dopo anni legge una lettera della sorella che le dice che si sarebbe uccisa. Nafas, allora inizia un lungo viaggio per arrivare alla città di Kandahar. Arrivata in Iran si mischia con una famiglia che deve rientrare nel paese. Durante il viaggio, però, vengono derubati e lasciati senza un mezzo di trasporto in mezzo al deserto. Le figlie di quella famiglia erano state addestrate a riconoscere le mine anti-uomo, di cui l’Afghanistan è pieno zeppo. In una scuola islamica dei bambini cantano il Corano, un bambino viene espulso dalla scuola perché si vergognava e non riusciva a leggere il Corano in pubblico. Questo bambino si mette a cantare il Corano per i morti in un cimitero. Intanto la famiglia che ospitava Nafas decide di ritornare oltre i confini e la ragazza non sa più dove andare. Per caso incontra quel bambino e gli chiede se la potesse accompagnare a Kandahar per qualche dollaro. Durante il viaggio Nafas beve l’acqua di un pozzo e si sente male. Si fermano da un medico che le dice che non era niente. L’uomo però non era un medico, ma un ex soldato che voleva aiutare la gente. La donna dice al bambino di andarsene e gli da ancora dei soldi. Il medico allora decide di accompagnarla. Per strada si fermano alla croce rossa dove della gente mutilata dalle mine sta aspettando una protesi; lì chiedono se ci fosse qualcuno diretto a Kandahar, ma non hanno molta fortuna. Continuano la strada e incontrano un uomo senza una mano, gli chiedono se potesse portare Nafas fino a Kandahar e lui, dopo mille peripezie, accetta. La donna insieme alla giuda, chiamata Aiath, si unisce ad un corteo nuziale diretto alla stessa direzione della ragazza; si fermano ad un posto di blocco e dopo un controllo Nafas continua la strada verso Kandahar. GIUDIZIO: Questo credo che sia un bel film, uno di quelli che ti fa capire come vive la gente nei paesi più poveri. Come camminano per strada (soprattutto le donne) e dove camminano (stando attenti alle mine). Credo che questo sia il tipo di film da far vedere ai “bulli”, e non solo, che maltrattano gli altri, per fargli capire in che mondo vivono e come sono fortunati a non essere nati in quei paese. MESSAGGIO: questo film è molto significativo e riflessivo, ci aiuta a vedere il mondo da un’altra prospettiva. Bisogna imparare a guardare anche chi ha meno di noi. La guerra, la povertà, la fame fanno pensare…anche se noi facciamo finta di non vedere. Quindi non dobbiamo volere sempre cose superflue, ma rivolgere il nostro pensiero alle zone del mondo dove un pezzo di pane è vita. SCENE PIU’ IMPORTANTI: La scena dove la ragazza si trova fuori dal confine e le bambine vengono addestrate a riconoscere le mine -la scena che si svolge alla croce rossa con tutte le persone mutilate che corrono per prendere le nuove gambe -la scena in cui la ragazza si unisce al corteo nuziale, supera il controllo e si avvia a Kandahar. A CHI CONSIGLIARLO: a tutti, soprattutto a chi ha le bende sugli occhi quando si parla di povertà.