09/01/2014
AUTORE: John Boyne
ANNO: 2006 CASA EDITRICE: fabbri editori ARGOMENTO: Siamo nella Seconda guerra mondiale. Il protagonista è un bambino tedesco di nove anni, di nome Bruno. Suo padre è un ufficiale del regime nazista. Un giorno i genitori annunciano a Bruno e a sua sorella, Gretel, che ci sarebbe stato un trasloco e che dovevavo lasciare la loro casa a Berlino per trasferirsi vicino ad un campo di sterminio. Bruno è molto arrabbiato, perché avrebbe perso i suoi tre amiconi e i suoi nonni. La madre, però, lo rassicura, dicendogli che, sarebbero rimasti solo per un paio di mesi. In realtà, il lavoro del padre di Bruno è il motivo per cui sono lì: dirige il campo di sterminio, proprio accanto alla loro casa. La stanza da letto di Bruno ha una finestra che dà sul campo e si affaccia sempre a vedere quelle persone con un pigiama a righe. Un giorno Bruno, di nascosto, decide di fare una piccola “esplorazione”e, camminando lungo il reticolato, incontra Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età; Shumel, però, è dall’altra parte del reticolato. I due iniziano a parlare, diventano amici e decidono di incontrarsi ogni giorno, di nascosto. Bruno, per la prima volta, in quel luogo, è davvero felice, Quando la madre di Bruno decide di portarli via, Bruno va a salutare Shmuel per l’ultima volta, però invece che parlare come facevano di solito, Bruno decide si entrare nella parte opposta delle rete dove si trovava lui di solito, per cercare il padre disperso di Shmuel, però vengono improvvisamente trascinati in una camera a gas dove moriranno tutti e due. GIUDIZIO: questo libro mi è piaciuto veramente molto perché spiega e fa capire molto bene la tragedie dei campi di concentramento e di sterminio e di tutte le violenze di cui sono state vittime gli Ebrei e tutte le altre persone perseguitate dal regime nazista. A CHI CONSIGLIARLO: lo consiglierei a tutti i giovani perchè non bisogna dimenticare quello che è successo e soprattutto perché, una cosa simile, non si ripeta mai più.